PROGETTO MICROCREDITO E SERVIZI PER IL LAVORO
PROGETTO MICROCREDITO E SERVIZI PER IL LAVORO
Laura Uliano | Ricercatrice senior del progetto - Francesco Verbaro: Coordinatore scientifico del progetto
Ruolo dei servizi pubblici per l’impiego nel sostegno al lavoro autonomo e all’imprenditorialità Riportiamo un estratto del Rapporto finale1 del Progetto Ue “Microcredito e Servizi per il Lavoro” finanziato dal Fondo Sociale Europeo (FSE) per il periodo di programmazione 2007-2013 e realizzato dall’Ente Nazionale per il Microcredito in accordo con la Direzione generale dei Servizi per il lavoro del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali.
Il Progetto, che ha visto l’apertura di 95 sportelli per il microcredito e l’autoimpiego nelle regioni Obiettivo Convergenza, ha avuto avvio nel settembre del 2012 e si è concluso il 30 giugno del 2014: un percorso che è andato definendosi con dati e risultati visibili.
1.1 I servizi pubblici a sostegno del lavoro autonomo e dell’autoimprenditorialità
In una condizione di crisi economica persistente, la crescita dell’Italia rimane ancora debole. La lunga contrazione della produzione ha subito una battuta d’arresto nell’ultimo trimestre del 2013, quando il PIL è aumentato ma di appena lo 0,1%. Tuttavia, secondo le stime preliminari, a questo aumento ha fatto seguito un lieve calo nel primo trimestre del 2014. L’occupazione non è diminuita quanto in altri Stati membri della zona euro, mentre vi è stata una drastica riduzione delle ore lavorate e, al contempo, il tasso di disoccupazione è raddoppiato passando dal 6,1% al 12,2% tra il 2007 e il 2013. Stando alle recenti previsioni della Commissione europea2, la crescita economica nel nostro Paese dovrebbe diventare positiva con un modesto 0,4% nel 2014 e accelerare all’1,2% nel 2015.
Il mercato del lavoro reagisce con ritardo al miglioramento delle condizioni economiche, a cominciare dall’aumento delle ore di lavoro, fermo restando inevitabili processi di ristrutturazione e di labour saving. A causa del leggero aumento dell’offerta di lavoro, il tasso di disoccupazione dovrebbe toccare il suo massimo quest’anno raggiungendo il 12,8%, per poi scendere marginalmente nel 20153. Relativamente al tema mercato del lavoro, tra le raccomandazioni ricevute dall’Italia sul programma nazionale di riforma del 2013, rientra l’invito del Consiglio europeo ad assicurare l’effettiva attuazione delle riforme del mercato del lavoro e del quadro per la determinazione dei salari, ad adottare ulteriori provvedimenti per promuovere la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare delle donne e dei giovani, nonché a migliorare i servizi pubblici per l’impiego (raccomandazione n.4)4. Secondo le istituzioni comunitarie è necessario mettere in moto processi più articolati e innovativi rispetto alle tradizionali politiche attive per l’occupazione, capaci di potenziarne l’efficacia5. In tal senso la piattaforma online “cliclavoro” e la creazione di una banca dati globale delle politiche attive e passive del lavoro previsti dalla legge 92/2012 e dal DL 76/2013 sono strumenti utili che possono completare gli sforzi riorganizzativi dei servizi pubblici per l’impiego6. La strategia Europa 2020, e in particolare l’Orientamento 7 in materia di occupazione individuano il lavoro autonomo e l’imprenditorialità come fattori che contribuiscono a realizzare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva7. Si sottolineano, in particolare, due aspetti: • la necessità di investire e di promuovere il lavoro autonomo, l’imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro in tutti i settori, rilanciando così lo spirito imprenditoriale8.
L’imprenditorialità è un possente volano della crescita economica e occupazionale: essa è all’origine della creazione di nuove imprese e di nuovi posti di lavoro, schiude nuovi mercati e alimenta nuove competenze e capacità. Quindi la creazione di posti di lavoro attraverso la costruzione e il consolidamento di nuove imprese è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020: un numero significativo di nuovi posti di lavoro è creato grazie a imprese di recente costituzione e di queste quasi l’85% sono microimprese9; • la necessità di dotarsi degli strumenti più appropriati per mettere in condizione i soggetti che oggi sono maggiormente in difficoltà, in primis i giovani, di cimentarsi nella creazione d’impresa10. Infatti, uno dei principali ostacoli alla creazione di imprese è la difficoltà di accedere al credito. Il settore della microfinanza non ha ancora raggiunto in Europa la maturità e richiede da un lato maggiore semplificazione e razionalizzazione11, dall’altro lo sviluppo di maggiori capacità istituzionali. Ma esso deve operare sempre più utilizzando la rete con gli altri soggetti che intercettano i potenziali beneficiari, i disoccupati, i giovani, le donne, i migranti, i soggetti più svantaggiati. I servizi per l’impiego devono rinnovarsi e nell’orientare le persone alla ricerca di un impiego, tener conto e informare (anche di queste possibilità), indirizzare i potenziali interessati verso gli sportelli o i servizi esistenti. Ma se creare un’impresa o mettersi in proprio non è facile, resistere nel tempo è ancora più difficile. Su questo non bisogna creare illusioni nei soggetti destinatari degli strumenti di microfinanza esistenti. Per questo le azioni di stimolo e promozione dell’autoimpiego e della microimprenditorialità hanno come presupposto fondamentale la funzione di informazione e accompagnamento alla conoscenza e all’accesso agli strumenti finanziari disponibili (tra i quali rientra il microcredito) e la creazione di reti territoriali stabili a sostegno delle necessità dei lavoratori che si mettono in proprio, sia nel periodo dello start up sia in quello successivo.
Questa attività, complessa, può essere garantita attraverso una collaborazione attiva sul territorio tra diversi soggetti che devono agire in maniera strutturata e coordinata. In tal senso il progetto italiano “Microcredito e Servizi per il Lavoro” – finanziato nell’ambito del PON GAS 2007-2013 dalla Direzione Generale per le Politiche dei Servizi per il Lavoro e attuato dall’Ente Nazionale Microcredito – ha sperimentato e diffuso nelle Regioni in Obiettivo Convergenza un modello d’intervento che si è dimostrato efficace, come vedremo oltre. Esso considera, come presupposto all’autoimpiego sostenibile di persone in condizione di svantaggio sociale, la disponibilità dei servizi non solo di natura informativa ma anche di accompagnamento e tutoraggio all’avvio di attività autonome e microimprenditoriali, avvalendosi del coordinamento o del supporto dei servizi pubblici per l’impiego e degli altri soggetti autorizzati all’intermediazione ai sensi dell’art. 6 del decreto legislativo 13 settembre 2003, n.276 e s.m.i. La corretta realizzazione di un siffatto modello prevede come momenti fondanti la creazione di sportelli territoriali informativi e l’integrazione delle competenze tra diversi attori/servizi disponibili sul territorio. Esso deve inoltre tener conto delle caratteristiche e delle criticità della domanda e dell’offerta di microcredito, affinché gli strumenti esistenti possano essere utilizzati in modo sempre più efficace e produttivo. L’idea alla base del progetto “Microcredito e Servizi per il Lavoro” è, dunque, la valorizzazione dei servizi a sostegno dell’autoimpiego, quale strumento aggiuntivo di politica attiva del lavoro, reso sostenibile se adeguatamente supportato dal microcredito per l’avvio di impresa e lavoro autonomo. Nell’azione sperimentale, quindi, le tradizionali politiche per l’occupabilità s’integrano con quelle dell’imprenditorialità al fine di contribuire a migliorare i livelli di inclusione sociale e lavorativa (nonché finanziaria) di coloro che si trovano in condizione di svantaggio in quanto disoccupati e/o non bancabili. In questo disegno risulta essere centrale il supporto che i servizi pubblici per l’impiego già offrono, o possono offrire, alla creazione di autoimpiego come forma d’inserimento lavorativo per soggetti vulnerabili, esclusi o a rischio di esclusione dal mercato del lavoro12.
L’opportunità offerta dal progetto consente quindi di ideare e realizzare nei territori Convergenza un’azione di sistema secondo un modello di rete pubblica di servizi informativi, di orientamento e di accompagnamento che, in collaborazione con i soggetti pubblici e privati che erogano microcredito, favorisce la conoscenza e la fruizione dello strumento “microcredito” da parte dei potenziali beneficiari.
1.2 Il progetto Microcredito e Servizi per il lavoro
Il progetto “Microcredito e Servizi per il Lavoro” ha favorito, in estrema sintesi, la nascita di sportelli informativi per il microcredito presso i servizi pubblici per l’impiego, i comuni e le camere di commercio delle regioni Convergenza. L’obiettivo è stato quello di diffondere la cultura del microcredito quale strumento d’inclusione lavorativa e sociale e, conseguentemente, l’autoimpiego come politica attiva del lavoro secondo le più recenti indicazioni dell’Unione europea13. A livello operativo il progetto “Microcredito e servizi per il lavoro” si è basato su due linee di intervento. La Linea d’intervento 1, caratterizzante il progetto, ha previsto la creazione di sportelli informativi dedicati al microcredito, attraverso il coinvolgimento di CPI, comuni, camere di commercio e la creazione di reti partenariali per valorizzare i servizi sul microcredito (anche reti e sportelli già esistenti).
La Linea d’intervento 2, invece, mirava alla creazione di un tavolo di lavoro con i referenti delle quattro Regioni Convergenza, responsabili delle politiche per il lavoro, finalizzato al confronto e all’eventuale studio di un modello di intervento condiviso e/o azioni sinergiche in grado di valorizzare le scelte di programmazione (anche attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali) in tema di strumenti di microcredito e politiche occupazionali. Con una manifestazione di interesse, l’Ente ha individuato 78 amministrazioni (Province con relativi CPI, Comuni, Unioni di comuni, CCIAA) che si sono impegnate ad avviare i nuovi punti informativi sul microcredito e l’autoimpiego al loro interno.
Al termine del progetto, gli sportelli effettivamente aperti e operativi sono 95: 27 in Puglia; 12 in Calabria; 25 in Sicilia e 31 in Campania. Gli sportelli informativi per il microcredito e l’autoimpiego forniscono informazioni puntuali sui programmi di microcredito e sull’offerta di incentivi per l’avvio di impresa di livello locale e nazionale attivi nelle regioni di riferimento. Gli sportelli non si configurano come un vero e proprio servizio aggiuntivo piuttosto, più frequentemente, come un’integrazione e un rafforzamento di servizi già esistenti presso le amministrazioni destinatarie dell’intervento. Le amministrazioni locali, coinvolte nel progetto, hanno indicato il personale che è andato successivamente a gestire tale servizio: si tratta di circa 165 tra addetti, funzionari e dirigenti delle quattro regioni convergenza. Per garantire loro di acquisire le necessarie competenze per svolgere al meglio il servizio, il progetto “Microcredito e Servizi per il Lavoro”, nel mese di maggio 2013, ha organizzato un ciclo di attività informative/formative in forma seminariale-residenziale. La formazione specialistica al personale individuato dagli enti e amministrazioni ha permesso di approfondire diversi temi: microcredito e autoimpiego, orientamento al lavoro autonomo e imprenditoriale, programmi e iniziative di microcredito attivi sul territorio di riferimento, incentivi all’autoimpiego e alla creazione di microimpresa erogati da amministrazioni centrali e/o regionali, incentivi all’assunzione dei soggetti percettori di doti assunzionali o di particolari gruppi bersaglio delle politiche attive del lavoro (giovani, donne, immigrati, over 50, ecc.), normativa fiscale sull’avvio e la gestione d’impresa, ecc., affiancamento consulenziale sul microcredito. Sono stati così formati i 120 funzionari e dirigenti che, in seguito, hanno operato presso i nuovi sportelli informativi (32 provenienti dalla Puglia, 15 dalla Calabria, 35 dalla Sicilia e 38 dalla Campania).
L’attività di formazione si è svolta in circa 26 ore settimanali (5 gg) per un totale di 102 ore di lezione e 35 docenti coinvolti, nella formula del seminario residenziale con la presenza degli esperti di progetto sia delle sedi regionali sia della sede centrale, volta a favorire dinamiche di team building fra operatori e progetto. La formazione specialistica si è svolta anche a distanza, grazie al supporto fornito dalla Piattaforma di servizio realizzata ad hoc dal Progetto. Strumento essenziale dell’attività informativa, la Piattaforma informatica per l’autoformazione e l’informazione sul microcredito e l’autoimpiego è finalizzata all’aggiornamento continuo del personale addetto, alla consultazione tecnica sui temi del microcredito e degli incentivi all’autoimpiego e alla microimprenditorialità, nonché a veicolare l’informazione che gli sportelli garantiscono all’utenza.
Infatti, attraverso la piattaforma, l’operatore di sportello è in grado di svolgere un’analisi dei punti di forza e di debolezza dei principali programmi di microcredito, delle agevolazioni per l’avvio di impresa attive sul territorio, nonché di fornire una consulenza approfondita all’utenza interessata (cfr. oltre capitoli 3 e 4). A questo scopo ha fortemente contribuito anche la collaborazione instaurata con FormezPA che prevedeva il dialogo tra le due piattaforme avviate dai due enti nell’ambito di due azioni di sistema del PON GAS 2007-2013. Ciò al fine di evitare la replica di spese già effettuate da due progetti e di massimizzare l’utilizzo di strumenti informatici finanziati dalla medesima Direzione generale del Ministero del lavoro ed entrambi miranti al miglioramento dei servizi per il lavoro nel Mezzogiorno. L’attività degli sportelli è rafforzata dalle sinergie create dal progetto con gli enti e istituti di credito che erogano microcredito e con i soggetti che svolgono attività di accompagnamento allo start up e al post-start up di impresa sui territori, come più diffusamente illustrato nei capitoli 5 e 6.
L’interesse suscitato dall’attività degli sportelli nei territori in cui sono stati avviati, ha provocato un effetto trascinamento nei confronti delle altre amministrazioni locali e regionali che hanno ripetutamente chiesto di entrare a far di entrare a far parte della Rete del microcredito per l’autoimpiego. Si è generato uno spirito di attenzione verso la creazione e il rafforzamento di servizi per il microcredito a favore dell’autoimpiego, fondato sulla volontà dell’amministrazione aderente al progetto e non sulla presenza di un finanziamento che spesso produce un effetto “spiazzamento” e di dipendenza nelle scelte gestionali.
- “Nuovi servizi per nuovi lavori: il microcredito e l’autoimpiego quali misure di politica attiva del lavoro” – Rapporto finale Progetto “Microcredito e Servizi per il lavoro” PON Governance e Azioni di Sistema 2007-2013.
- Tutte le stime sono effettuate usando i modelli macroeconomici ITEM, IGEM e una versione nazionale del modello QUEST III della Commissione europea presenti nella “Valutazione del programma nazionale di riforma e del programma di stabilità 2014 dell’Italia” del 2.6.2014 SWD (2014) 413 final.
- I dati sono tratti dal citato documento di lavoro della Commissione (SWD (2014) 413 final) che accompagna la “Raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2014 dell’Italia e formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2014 dell’Italia” COM (2014) 413 final.
- COM (2013) 362 final del 29.05.2013 recante “Raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2013 dell’Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità dell’Italia 2012-2017”
- Il Consiglio nella COM (2014) 413 final a seguito dei ritardi registrati, invita il Governo a procedere rapidamente con i piani di miglioramento dell’efficacia dei servizi per il lavoro e a potenziare il coordinamento e l’efficienza dei servizi pubblici per l’impiego in tutto il Paese.
- In proposito confronta capitolo 8.
- Confronta Decisione 2010/707/UE del Consiglio, del 21 ottobre 2010, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 308 del 24.11.2010, pag. 46).
- Decisione 2011/308/UE del Consiglio del 19 maggio 2011 (GU L 138 del 26.5.2011, pag. 56) che mantiene per il 2011 gli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione figuranti nell’allegato della decisione 2010/707/UE del Consiglio, del 21 ottobre 2010 (GU L 308 del 24.11.2010, pag. 46).
- Per quanto concerne le potenzialità di creazione di posti di lavoro legati all’imprenditorialità si rinvia alla comunicazione della Commissione “Verso una ripresa fonte di occupazione”, 18.4.2012, COM(2012) 173 final.
- Raccomandazione del Consiglio, del 22 aprile 2013, sull’istituzione di una garanzia per i giovani (GU C 120 del 26.4.2013, pag. 1). Le azioni previste dal programma dovrebbero sostenere l’attuazione della raccomandazione del Consiglio sull’istituzione di schemi di Garanzia per i giovani da parte degli Stati membri e degli operatori del mercato del lavoro.Tale raccomandazione stabilisce che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni dovrebbero ricevere un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale..
- In linea con le indicazioni della comunicazione della Commissione del 29 giugno 2011 dal titolo “Un bilancio per la strategia Europa 2020”, che raccomanda di razionalizzare e semplificare gli strumenti di finanziamento dell’Unione incentrandoli sul valore aggiunto per l’Unione e sui loro effetti e risultati, il Regolamento n.1296/2013 (UE) istituisce un programma dell’Unione europea per l’occupazione e l’innovazione sociale (“programma EaSI”) che nel suo 3^ Asse (“Microfinanza e impresa sociale”) prosegue e ulteriormente sviluppa le attività già avviate con lo Strumento europeo Progress di microfinanza, di cui alla Decisione n.283/2010/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, nell’ambito del del Programma PROGRESS per l’occupazione e l’inclusione sociale 2007-2013 istituito con Decisione n.1672/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
- In tal senso un importante riferimento alla centralità del ruolo dei servizi per il lavoro è contenuto sia nella Legge n.92/2012 sia nella Legge n. 99/2013 con riferimento, da un lato, ai ridefiniti livelli essenziali delle prestazioni (LEP) e, dall’altro, alla presa in carico da parte dei servizi per l’impiego delle generazioni più giovani, i cui livelli di disoccupazione hanno raggiunto nell’ultimo biennio soglie intollerabili (Garanzia Giovani).
- In proposito confronta T.Lang, “L’evoluzione della normativa comunitaria e le ricadute sui programmi” e le interviste correlate a P.D’Alessandro e G.Natoli in Osservatorio Microcredito e Programmi Comunitari, “Microfinanza”, numero 0, Anno 1, 2013, pp.34-55.