YES I START UP CALABRIA, UN MODELLO di CAMBIAMENTO SOCIALE

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Antonello Rispoli - Project Manager Calabria

Uomini e donne di qualsiasi età.

Chi vuole fare impresa in Calabria, può, scoprendo, come spesso ripete il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, quella Calabria che la stessa Italia e il mondo e noi aggiungiamo, che gli stessi calabresi, forse ancora non conoscono.

Quello che è accaduto in Calabria con Yes I Start Up può essere analizzato e letto come una vera e propria rottura epistemologica, dirompente e virtuosa, rispetto alla concezione reiteratasi per decenni, non solo del sostegno pubblico all’autoimpiego, ma dello stesso lavoro, dell’iniziativa imprenditoriale e della sua capacità di contribuire a cambiare senso, direzione e prospettive della storia e del destino di una regione. Possiamo dirlo senza timori di essere facilmente smentiti: è cambiato lo spirito e l’approccio, finalmente e naturalmente entusiasti e ottimisti, al valore in se considerato che ogni idea individuale o associata di sviluppo, che ogni progetto di crescita e che ogni visione sostenibile di attività economica custodisce e può far esplodere, condizionando positivamente l’impegno e la coesistenza di interessi diversi.

E tutto ciò, parafrasando quel bellissimo monito motivazionale attribuito da sempre a San Francesco d’Assisi, è avvenuto cominciando col fare ciò che era necessario, poi ciò che era e ci sembrava possibile, fino a sorprenderci tutti di aver messo in campo dinamiche, e soprattutto evoluzioni, che fino a poco tempo fa ci sembravano impossibili.

Ecco perché è stata una rottura epistemologica dello stesso lavoro in una Regione che per troppo tempo a quella parola e ancor di più all’impresa, soprattutto quella giovanile, aveva associato letture sicuramente non incoraggianti e non auto-propulsive, equivoci di fondo, figli legittimi di prassi involutive e perimetri angusti di pessimismo e sfiducia, anzitutto rispetto a ogni istituzione.

In questo senso, non abbiamo remore a considerare l’intera esperienza messasi in moto in questi anni e ormai irrefrenabile nelle sue premesse, un valore aggiunto e come spesso abbiamo detto, un punto di non ritorno, non tanto e non soltanto in termini di risultati oggettivi conseguiti e innegabili.

Il vero risultato al quale hanno contribuito in modo esemplare l’Ente Nazionale per il Microcredito e la Regione Calabria è squisitamente culturale e pedagogico, perché intriso di sentimenti e valori umani, di storie e narrazioni di sacrifici e sorrisi, di emozioni e di inattese schiuse di futuro e di bellezza, che hanno restituito e che continueranno a restituire, anche al di là e a prescindere dall’auspicabile continuazione delle misure esistenti, o dal superamento e ulteriore miglioramento delle stesse, dignità, forza, convinzione e soprattutto tanta consapevolezza di poter davvero essere liberi protagonisti del proprio destino nella propria terra.

È questo senso di libertà d’impresa e di visione realistica e manageriale dei propri territori, delle loro identità distintive e della loro normale relazione competitiva con il mercato e con i mercati a ogni latitudine, che può essere considerato, oggi, il risultato immateriale più prezioso degli sforzi e delle energie messe in campo da tutti gli attori istituzionali ed economici protagonisti di questo esperimento regionale, che può e deve essere replicato.

Rispetto ai mille del programma nazionale, il percorso calabrese di formazione all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità, Yes I Start Up Calabria, prevedeva al suo avvio un’adesione di poche centinaia di corsisti NEET (Not in Education, Employement or Training) ovvero di quella fetta di giovani che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano.

Doveva durare uno, massimo due anni e, invece, in appena sei mesi quell’obiettivo non solo era stato raggiunto, ma superato, doppiando in poco tempo il dato nazionale. Ecco perché dal necessario, al possibile, all’impossibile.

Il rapporto di partenariato tra l’Ente Nazionale per il Microcredito e la Regione Calabria è andato avanti con questa consapevolezza costantemente motivata.

E con il secondo accordo è stato esteso il target anche ai non NEET dai 29 ai 35 anni, includendo i professionisti: una categoria fino a questo momento mai presa in considerazione dai percorsi di formazione all’autoimpiego. Altra straordinaria novità, pedagogica.

La possibilità di frequentare questi corsi è stata estesa ulteriormente arrivando alla firma di tre convenzioni. I paletti per il limite di età, sono stati rimossi. E così, piano piano, lezione dopo lezione, si è arrivati a più di 2800 giovani, tra uomini e donne, che hanno preso parte a questo percorso virtuoso, divenendone ambasciatori e replicatori seriali, in termini di energia ed entusiasmo contagiosi. Con una media di tre o quattro serrande alzate a settimana, sono state 840 le attività finanziate, in una terra la cui narrazione cliché, sia utile ribadirlo, era e in gran parte e resta quella delle serrande abbassate, o peggio dell’emigrazione o fuga delle risorse giovanili come prospettiva di libertà.

Yes I Start Up Calabria, strumento i cui numeri e risultati raggiunti in così poco tempo nessuna altra Regione italiana oggi può vantare, e per questa esperienza ormai studiata e imitata in tutta Europa, è stato da ultimo assunto come modello dichiarato anche dalla Regione Sicilia, che ambisce giustamente a replicarne gli effetti.

Unica in Italia, la Regione Calabria esporterà insieme alla Camera di Commercio italo-araba, questo modello in tutte le aree che si affacciano sul Mediterraneo.

Non solo. Su sollecitazione della buona politica, come abbiamo più volte sottolineato, con l’ultimissima misura prevista in esclusiva per le donne è scomparso anche ogni limite di reddito precedente, perché anche chi è dipendente può immaginare di non rimanere tale a vita, potendo anzi decidere di diventare imprenditrice di se stessa, nella sua terra e in qualsiasi momento; una spinta motivazionale e ancora una volta pedagogica e culturale, che ha smosso tante coscienze, che ha sprigionato tante energie e che forse sta già contribuendo all’auto-liberazione di tante donne di questa terra.

E anche grazie a questa ulteriore declinazione di Yes I Start Up Donne, che ha fatto letteralmente esplodere l’attenzione e la progettualità di tantissime giovani e giovanissime aspiranti imprenditrici, possiamo davvero sostenere che nel panorama italiano, la Calabria è diventata l’unica Regione che finanzia tutti e tutte, senza alcun limite.

Questi risultati da record sono stati possibili anche grazie all’entusiasmo che si è fatto sentire subito forte intorno al progetto, da parte non solo dell’istituzione regionale, ma dalla rete composta dal pubblico, dai Centri per l’Impiego, dalle Camere di Commercio e dai privati, tantissimi privati, soggetti attuatori sempre più numerosi che sono andati a ricoprire ogni angolo della Calabria, fin dentro le case di reclusione di Rossano e Vibo Valentia. Sì, quest’opportunità è stata offerta anche alle persone detenute che stavano e stanno scontando una pena. E anche qui, al di là di ogni altra misurazione, un messaggio culturale, pedagogico e costituzionale di notevole impatto sociale.

Per queste ragioni e per tante altre, Yes I Start Up Calabria può essere considerato ormai un punto di non ritorno a, e per queste, latitudini.

Anzi tutto perché la stessa Regione Calabria ha fatto tesoro degli errori commessi in passato. Perché, ad esempio, può dirsi conclusa la stagione e con essa la logica della cosiddetta pratica e del finanziamento concesso a prescindere, appena pronto un bando qualsiasi.

Ecco il risultato culturale diffuso, in termini di mutamento d’approccio. Oggi, se le attività sono misurate e considerate sostenibili, vengono finanziate, altrimenti ci si ferma in fase di corso e, per evitare illusioni e fallimenti, si sollecitano e accompagnano gli aspiranti imprenditori a riformulare la loro idea d’impresa, rispetto al territorio, al mercato e a tutte le altre possibili occasioni di successo.

Perché abbiamo tutti contribuito a trasmettere in questi anni questo messaggio forte, fare impresa è possibile e auspicabile, funziona e può cambiare le vite di uomini, donne e territori, ma richiede spirito adeguato soprattutto impone metodi irrinunciabili, da apprendere e fare propri. Senza se e senza ma.

Con questa nuova prospettiva abbiamo accompagnato l’apertura di start up in pieno Covid, in Fad e con le bollette alle stelle. C’era e c’è tantissima voglia di fare e la Regione ha deciso e saputo farsene carico insieme al Microcredito, promuovendo la massima informazione possibile nei territori, valorizzando anzi tutto gli incontri fisici, oltre i social, il web e i media, perché nessuno potesse e possa dire, così come accadeva prima, di non aver saputo della misura in corso.

Abbiamo voluto e preferito fare tanti incontri sui territori, in lungo e largo per le cinque province calabresi, accorpando i comuni più prossimi, ma andando anche in comunità di qualche migliaio di abitanti. Perché portare a conoscenza delle opportunità che la Regione mette a disposizione dei calabresi ci sembrava un atto dovuto, uno strumento di cambiamento, una visione politica ed economica da condividere.

Se i progetti all’inizio erano legati a dei numeri o a dei codici fiscali, dai business plan costruiti insieme ai giovani hanno preso forma man mano dei racconti e delle storie vincenti di donne e uomini di questa terra, che stavano realizzando – e hanno realizzato – il loro sogno nel cassetto: Aspiranti imprenditori e imprenditrici che hanno avuto il coraggio di crederci fino alla fine, che si sono messi in gioco per costruire il proprio futuro, anche grazie al rapporto di fiducia che si è andato a stringere con i promotori di questa sfida, che è stata ampiamente vinta.

Non solo. Va attribuito a questi imprenditori un altro merito.

La chiave di rottura rispetto al passato è rappresentata dalla maturità da parte di chi chiede il finanziamento: Una media di 35 mila euro; quanto serve, non di più, anche se sono disponibili fino a 200 mila euro, se in forma associata; fino a 60 mila euro, se in forma singola. I soldi arrivano in anticipo rispetto al passato. E c’è tempo fino a 18 mesi per rendicontare. In 60 giorni arrivano i finanziamenti. Quello che serve. Non un euro in più. È una vera e propria lezione, quella che ci hanno dato questi calabresi.

Il pilota di drone, il fumettista, il pizzaiolo, lo stuntman, il fotografo, il titolare di uno stabilimento balneare, l’hairstylist, il sarto, il ristoratore e su tutti l’esempio di una ragazza di Reggio Calabria, con alle spalle studi da farmacista che ha deciso, in pieno periodo Covid, di aprire una pasticceria. Con un investimento di 100 mila euro, ha assunto 16 persone e raggiunto un fatturato vicino al milione di euro. Questi sono solo alcuni degli esempi di attività che, sostenibili da un punto di vista della realizzazione, sono state avviate in tempi celeri, costituendo alcuni dei punti di forza di Yes I Start Up Calabria. Proprio così. E i tempi di finanziamento sono stati e sono rapidissimi.

Anche in termini di qualità, si registra un rating molto alto, un tasso tre volte maggiore di quello nazionale. Perché, non ci stancheremo mai di ripeterlo, sono cambiati lo spirito e l’approccio: Si finanziano solo idee sostenibili, invece che promuovere la partecipazione di massa ai bandi di finanziamento di attività.

Nel percorso che è diventato realmente formativo e totalmente gratuito, il partecipante viene guidato nell’esame del bando di agevolazione che non ha un limite né una scadenza, viene realmente assistito nella stesura del proprio business plan e nella predisposizione dell’ulteriore documentazione necessaria per la presentazione della domanda di finanziamento. Ed è forse per questo motivo che il tasso di approvazione delle proposte è arrivato all’85%. Una volta avviata l’attività, l’imprenditore viene seguito nel tutoraggio per ulteriori 12 mesi. In qualsiasi momento e ovunque ci si trovi, si può decidere di partecipare. Ecco il vero cambiamento di spirito.

Ridurre al minimo l’intervallo che intercorre tra la fine della scuola e l’entrata nel mondo del lavoro, attraverso un percorso di accompagnamento all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità, che consenta allo studente di mettere ordine e focalizzare la sua idea di impresa, sviluppare un progetto sostenibile e avviare, una volta finanziato, la propria attività.

È una comunità di professionisti che cresce di giorno in giorno, quella che continua a condividere visioni e obiettivi del programma Yes I Start Up Calabria.

L’Ente Nazionale per il Microcredito attua tale misura attraverso un partenariato pubblico/privato con soggetti specializzati nell’attività formativa per giovani imprenditori e creato, attraverso avviso pubblico, sempre aperto, di selezione su scala regionale. Si tratta di una vera e propria comunità di professionisti che vivendo e conoscendo il territorio in cui operano, sono in grado di orientare, guidare, fare intravedere meglio e riconoscere nell’autoimpiego e nell’autoimprenditorialità, il proprio futuro, sollecitando, in particolare, la valorizzazione economica del patrimonio territoriale, con particolare attenzione a quella nuova chiave di lettura e di progettazione dello sviluppo turistico regionale attraverso i suoi Marcatori Identitari Distintivi (MID), un modello sperimentale per destagionalizzare e internazionalizzare la Calabria come destinazione esperienziale, sulla quale, anche e soprattutto con Yes I Start Up e con la sua declinazione Mid I Start Up (che ha coinvolto centinaia di esperienze imprenditoriali già esistenti e che vogliono svilupparsi nella filiera turistica) si può e si deve investire per cambiare e produrre reddito.

L’impegno resta quello di migliorarsi sempre, anche se la macchina è funzionante.

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