Elisa Pandolfi
Storie di Microcredito:
Nuove aziende e nuove tecnologie
Il microcredito è uno strumento finanziario che ha dimostrato di essere un potente motore di sviluppo economico e sociale, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI) ed è diventato un elemento chiave per promuovere l’imprenditoria e stimolare la crescita economica a livello globale. Il microcredito offre anche programmi di formazione e di supporto attraverso i tutor iscritti all’elenco nazionale dell’ENM che aiutano i potenziali imprenditori a sviluppare le competenze necessarie per gestire e far crescere le loro attività. Questi professionisti valutano, sostengono e in alcuni casi producono il business plan della futura impresa, attività fondamentale per ridurre al minimo il rischio di insolvenza. Di conseguenza questo aumenta le probabilità di successo delle imprese avviate.
Il microcredito si è dimostrato un potente strumento per stimolare l’imprenditoria e promuovere lo sviluppo economico e sociale e grazie al giusto supporto e le giuste strategie, continuerà a giocare un ruolo cruciale nel trasformare vite e comunità, alimentando il sogno imprenditoriale di tanti individui.
Negli ultimi decenni, si sono affacciate sul mercato dell’imprenditoria, le imprese digitali che hanno rivoluzionato il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo. Questo settore, alimentato da tecnologie avanzate e dalla crescente accessibilità di internet, ha creato nuove opportunità economiche e ha cambiato radicalmente numerosi settori. Le imprese digitali rappresentano una delle forze trainanti dell’innovazione e dello sviluppo economico nel XXI secolo. Grazie alla loro capacità di sfruttare le tecnologie avanzate e di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato, queste aziende continueranno a creare valore per i clienti e a stimolare la crescita economica.
Le imprese digitali utilizzano tecnologie avanzate in grado di rispondere alle esigenze di un mercato sempre più connesso e globalizzato. Grazie alla natura digitale dei loro prodotti e servizi, queste aziende possono espandersi a livello globale con costi marginali e relativamente bassi. Inoltre, l’adozione di modelli di business basati su alcune analisi prodotte da software basati su intelligenza artificiale che elaborano una enorme quantità di dati, permette loro di comprendere meglio le esigenze dei clienti e di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Nonostante i successi, le imprese digitali devono affrontare diverse sfide. Una delle principali è la sicurezza informatica. L’aumento delle minacce informatiche richiede alle aziende di investire continuamente in misure di sicurezza avanzate per proteggere i dati dei clienti e garantire la continuità delle operazioni.
Per capire meglio come un microcredito possa fare una grande differenza, aprendo porte a nuove opportunità, anche in campo digitale, abbiamo intervistato alcuni beneficiari. Attraverso le loro testimonianze scopriremo di più sul loro percorso, sulle sfide incontrate e come sono riusciti a trasformare una semplice idea, in una realtà imprenditoriale.
Sono rumeno e abito a Bono, in provincia di Sassari in Sardegna.
Sono tecnico informatico e fin da piccolo ero appassionato di tecnologia, infatti tra amici e familiari ero conosciuto come il ragazzo che sapeva aggiustare i dispositivi e piano piano la mia passione è diventata un lavoro.
Da queste riparazioni avevo iniziato a guadagnare qualche soldo, però ancora lo facevo a livello amatoriale, a casa, tramite il passaparola tra amici. A un certo punto ho deciso di affittare uno spazio dove poter lavorare in maniera più professionale e mi sono reso conto che avevo bisogno di fondi per arredarlo e comprare le attrezzature necessarie a velocizzare le riparazioni. Così sono andato in banca a chiedere un finanziamento ma ho trovato delle difficoltà, non avendo un vero e proprio reddito dimostrabile non mi è stato concesso il finanziamento.
In quell’occasione, mi è stato però spiegato che esisteva il microcredito che poteva fare al caso mio, così ho contattato l’Ente Nazionale per il Microcredito che mi ha assegnato un tutor il quale mi ha aiutato moltissimo, Gianluigi Cabizza è una persona meravigliosa sempre disponibile e molto professionale, ricco di idee su come svolgere il lavoro e su come trattare con i clienti.
Inizialmente per avviare la mia attività ho avuto bisogno di circa 22 mila euro, e ho trovato il percorso di accesso al credito abbastanza semplice, ho atteso 4 mesi per ricevere il finanziamento; ad oggi sono 5/6 anni che ho aperto e per il momento non ho dipendenti.
La mia attività si svolge a Bono che è un paese di 3000 abitanti e la maggior parte dei clienti sono privati, sono poche infatti le attività che hanno bisogno di servizi di assistenza informatica e tecnologica. Nei primi anni di attività è andato tutto bene, poi purtroppo con l’arrivo della pandemia sono arrivati anche i primi problemi.
I principali servizi che offro sono assistenza per la riparazione di dispositivi come computer, smartphone, telefoni e anche consulenza per l’installazione di impianti di videosorveglianza e antintrusione.
Nel mio lavoro la privacy e la protezione dei dati dei clienti è fondamentale, ci sono situazioni in cui spesso accade che il dispositivo che mi portano a riparare non può essere aggiustato e in quei casi devo riuscire a recuperare i dati che il cliente ha su quel dispositivo; per recuperare i dati utilizzo attrezzature che mi permettono di lavorare in una zona chiamiamola “protetta” non collegata a computer che sono in rete, quindi sono attrezzature staccate da internet, in modo tale da ridurre i rischi di perdita o furto di dati a causa di virus.
Inoltre applico anche delle politiche aziendali, innanzitutto faccio firmare al cliente un documento in cui mi impegno a rispettare le regole della privacy nel senso che, una volta recuperati i dati dal dispositivo del cliente, li trasferisco sui dispositivi di archiviazione del cliente e li cancello subito dai miei sistemi.
La mia attività è ciclica, ci sono periodi in cui lavoro molto e altri invece in cui si lavora di meno perché i produttori lanciano continuamente dei nuovi prodotti a prezzi stracciati, poi negli ultimi anni abbiamo anche assistito a un’ondata di prodotti ricondizionati e i clienti hanno capito che spesso conviene acquistare un prodotto ricondizionato piuttosto che far riparare il loro vecchio dispositivo. Comunque il margine di vendita dei dispositivi sia nuovi che ricondizionati è molto più piccolo rispetto alle riparazioni.
Attualmente mi sono anche iscritto all’università per seguire un corso di informatica, per accrescere le mie conoscenze e capire come implementare la tecnologia nell’agricoltura, poiché sappiamo bene che la Sardegna è una terra che vive di agricoltura e coltivazione.
L’idea, è nata quando un mio amico, distributore di prodotti per la sicurezza, mi ha invitato a un seminario sul rilascio di nuove apparecchiature: si trattava di dispositivi per il monitoraggio della qualità dell’aria, della temperatura, dell’umidità, dell’anidride carbonica e durante la presentazione di queste apparecchiature, ci hanno riportato un caso di successo di un’azienda in Bulgaria in una fungaia, che, grazie all’implementazione di queste apparecchiature è riuscita non solo a raddoppiare la produzione di funghi ma ad avere un prodotto ottimo rispettando tutti i parametri di sviluppo.
La cosa mi ha incuriosito, e dopo aver frequentato un corso di formazione e abilitazione all’esercizio della coltivazione mi è venuta l’idea di sperimentare a casa tutte le fasi di produzione partendo dalla coltivazione fino al raccolto. Successivamente ho anche condotto un’analisi di mercato sul territorio sardo e ho scoperto che la maggior parte dei coltivatori sono stagionali e seguono un modo tradizionale nella coltivazione dei funghi, innanzitutto acquistano il prodotto dal “continente” come si dice qui e coltivano nelle serre solo in determinati periodi dell’anno in cui le condizioni climatiche lo permettono (marzo/aprile e settembre/ottobre). Implementando questi sistemi di digitalizzazione, automazione e controllo si riesce ad avere una produzione costante durante tutto l’anno.
Ad oggi, devo dire che sono molto soddisfatto della mia attività, anche se questo non è un ottimo periodo perché come dicevo prima, il mio lavoro è ciclico. Sono abbastanza tranquillo perché so che fra qualche anno riprenderò a lavorare con più intensità, inoltre ho saputo che di recente è passata la legge in Parlamento Europeo sul diritto di riparazione, che impone ai produttori di fornire centri di assistenza, ricambi e manuali per seguire le procedure di riparazione che ormai si effettuano con ricambi compatibili.
Per me il microcredito è stato un ottimo aiuto e lo consiglio vivamente, ritengo sia uno strumento ideale per chi vuole mettersi in proprio o per chi vuole ampliare e sviluppare la propria attività.
Ho 20 anni e abito Roma. La storia della mia società è iniziata più o meno quando ero in quinto liceo, quando il mio tutor Luca mi ha messo al corrente di un bando. Durante tutto l’ultimo anno di liceo andavo a seguire delle riunioni e delle conferenze, accompagnata da mio padre che già lavorava nel campo da 3/4 anni, e ricordo di aver dovuto sviluppare un business plan per la mia attività.
È stata un’esperienza che mi ha aiutato a crescere, in un periodo come quello di oggi, in cui i giovani provano a trovare la loro strada il prima possibile dato che ora è tutto molto più veloce e più immediato. Questa per me è stata una grandissima occasione che ho preso al volo con estremo piacere.
Per avviare la mia attività ho chiesto 30mila euro di microcredito più altri 20mila da altri fondi, il percorso è stato abbastanza semplice, non ho avuto grandi difficoltà perché fortunatamente ero affiancata da persone competenti, come la mia tutor Monica, che mi ha accompagnato per tutto il percorso e che ringrazio. Se proprio devo pensare a qual è stata la cosa più difficile che ho dovuto affrontare, mi viene in mente il business plan, perché per me era tutto abbastanza nuovo. Il percorso di accesso al credito l’ho trovato impegnativo ma non impossibile! È stata un’esperienza che sicuramente mi ha aperto la mente e fatto crescere, e mi ha regalato la voglia di iscrivermi all’università per seguire un corso di economia.
La mia società che si chiama CLA Group, si occupa principalmente della vendita online di piccoli e grandi elettrodomestici, elettronica, cancelleria, consumabili e prodotti medicali. Il target di clientela comprende le PA, tramite l’utilizzo della piattaforma MEPA, e privati, con la vendita attraverso il marketplace Amazon. Il mio ruolo è di prendere i prodotti dai fornitori, aggiungerci un markup consentito dal mercato e fare da intermediario tra fornitore e cliente. Lo strumento che attualmente usiamo è il Mepa, una piattaforma che inserisce direttamente i prodotti.
Per il futuro spero di acquisire maggior esperienza e maggior conoscenza anche dei fornitori, la fiducia dei clienti nei confronti dei fornitori credo sia un elemento chiave per acquisire maggior potenza di mercato.
Sono molto soddisfatta di come sta andando la mia attività e spero che andrà sempre meglio. Il microcredito è un’esperienza positiva e costruttiva inoltre è sicuramente un’opportunità per chi vuole iniziare a lavorare in proprio, per questo motivo lo consiglio assolutamente ai miei coetanei. In una parola per me il microcredito è opportunità!
Abito a Cagliari ma sono nato a Villanova Tulo. Per aprire la mia attività ho avuto bisogno di 50mila euro che ho investito per aprire una pizzeria d’asporto green. Noi cerchiamo di fare la nostra produzione a zero emissioni, puntando tutto sul green, abbiamo tutto elettrico e tutte le nostre energie sono rinnovabili. Siamo aperti da circa un anno e mezzo e attualmente ho una sola dipendente, una ragazza.
Il processo per ottenere il microcredito è stato molto semplice. Ho contattato l’Ente Nazionale per il Microcredito che mi ha affidato un tutor il quale mi ha accompagnano in tutti i passaggi per ottenere il prestito. L’affiancamento del tutor è stato fondamentale perché io non ero molto preparato in queste cose e il mio tutor mi ha aiutato ad andare avanti, mi ha spiegato bene le cose, mi ha insegnato come muovermi a livello burocratico.
Dal momento in cui vi ho trovati è stato tutto molto facile, ho trovato più difficoltà nel trovarvi, infatti, prima di scoprire il microcredito, sono andato in banca per chiedere un finanziamento e nonostante avessi l’idea e due soldi da investire non mi è stato accettato il prestito perché non avevo credibilità.
Successivamente, sono venuto a conoscenza del microcredito che mi ha salvato, e sono riuscito finalmente ad aprire la mia attività. Vi ho trovato tardi dopo che mi ero già affidato ad altri consorzi fidi con cui era andata male. Quindi il consiglio che mi sento di dare è quello di trovare nuovi canali per promuovere lo strumento e farvi conoscere meglio.
Io ho preso il locale proprio due mesi prima del lockdown e la partenza è stata un po’ difficile perché purtroppo avevo molte spese da affrontare e non ho ricevuto nessun aiuto perché ero una partita IVA passiva, quindi diciamo che il primo periodo non è stato facile. Però ora per fortuna stiamo recuperando abbastanza bene. Se penso al futuro vedo ottime opportunità di crescita per la mia attività, mi piacerebbe, magari anche con qualche aiuto da parte del Governo, fare un impianto fotovoltaico e acquistare dei motorini elettrici per le consegne.
Se mi guardo indietro sono molto soddisfatto della mia attività, perché ho rischiato anche di non aprire, ma grazie a voi, non solo ho aperto la mia attività ma ad oggi il mio lavoro va bene e spero andrà sempre meglio. Come ho già detto il microcredito mi ha salvato, quindi ovviamente consiglio a tutti quei ragazzi che hanno un’idea e anche qualche risparmio da parte da investire in una attività, di rivolgersi all’Ente Nazionale per il Microcredito, perché le banche senza garanzie non ti prendono in considerazione.