Paul Garvey
Storie di Microcredito:
esperienze e testimonianze di successo
Nel contesto attuale, caratterizzato da una crescente attenzione verso l’imprenditorialità come motore di sviluppo economico e sociale, il microcredito emerge come uno strumento fondamentale per supportare la nascita e la crescita delle piccole e medie imprese (PMI). Questo articolo si propone di esplorare le esperienze dirette di imprenditori e neo-imprenditori che hanno usufruito del microcredito, con l’obiettivo di comprendere in che modo questo strumento finanziario abbia influito sulle loro attività e sulle loro vite.
Le interviste, condotte personalmente, offrono uno sguardo approfondito e autentico sulle sfide, le opportunità e i successi ottenuti grazie al microcredito. Attraverso le voci dei protagonisti, l’articolo mette in luce vari aspetti cruciali: dalla realizzazione dei sogni imprenditoriali all’importanza del tutoraggio fornito, fino all’analisi dei benefici e delle difficoltà riscontrate nel processo.
In particolare, gli intervistati hanno condiviso le loro esperienze in merito alla somma di microcredito ottenuta, alla qualità del supporto ricevuto attraverso i servizi di tutoraggio al fine di ridurre il rischio di insolvenza e ridurre la probabilità di errore al minimo, e all’impatto complessivo del microcredito sul loro percorso imprenditoriale, da alcuni definito, per esempio, come “ossigeno” o un “alleato”. Queste testimonianze non solo arricchiscono la comprensione del microcredito come strumento finanziario, ma offrono anche preziosi spunti per migliorare le politiche e le pratiche di supporto agli imprenditori.
Speriamo che, questo articolo possa contribuire a una maggiore consapevolezza sull’importanza del microcredito e a stimolare ulteriori ricerche e iniziative volte a sostenere gli imprenditori nella realizzazione dei loro progetti. Le storie qui raccontate sono testimonianze di coraggio, innovazione e resilienza. Rappresentano un prezioso patrimonio di conoscenza per tutti coloro che credono nel potenziale trasformativo dell’imprenditorialità sostenuta dal microcredito.
IL MICROCREDITO è UN GRANDE AIUTO PER NOI GIOVANI
Sono Maicol Cimino ho 25 anni, sono di Lamezia Terme, ho deciso di avviare la mia attività nelle assicurazioni perché è un settore che mi appassiona, avevo già iniziato tre anni fa ma “nel piccolo” perché nel mio settore si può operare anche tramite un’iscrizione al registro attraverso alcuni corsi di formazione. Quest’anno invece ho deciso di avviare definitivamente la mia attività aprendo un ufficio.
Come è nata questa idea?
È nata nel 2021, ho deciso di intraprendere questo percorso, ho fatto un po’ di esperienze in vari in vari uffici delle zone e poi ho visto che il settore è in continua crescita, mi piace moltissimo e mi ci vedo pienamente e perfettamente. È un settore molto delicato e particolare. Ho creato una struttura, un ufficio molto innovativo e all’avanguardia anche nelle attrezzature che utilizziamo. Abbiamo scelto una struttura di circa 200 metri quadrati, con 7 postazioni, quindi si può dire che siamo una realtà abbastanza importante.
Lavorava nel settore o ha iniziato tutto da zero?
Già operavo in questo settore. Ho maturato un po’ di esperienza, che serve sempre e poi ho deciso di avviare la mia attività.
Cosa l’ha spinta a chiedere il microcredito, e quanto è stato utile anche il percorso di tutoraggio che ha seguito?
Mi è stato molto utile perché non avevo abbastanza fondi disponibili per creare questa start up che avevo progettato, se non ci fosse stato il microcredito sarebbe stato molto difficile ricevere dei fondi per avviare tutto questo, mi ha aiutato tantissimo.
A quanto ammonta il microcredito che ha ottenuto?
Abbiamo usufruito del 100% del fondo, 40.000 €.
È stato complicato avviare la sua attività? Dall’inizio fino ad arrivare all’ottenimento del microcredito, quanto tempo ci è voluto?
Abbiamo impiegato più tempo del dovuto per imprevisti che ha avuto la banca, però il seguito è stato molto veloce anche grazie al sostegno e al tutoraggio del signor Bonacci che mi ha aiutato moltissimo, mi ha seguito passo passo in ogni situazione. Le prime richieste le abbiamo fatte a novembre e l’erogazione è arrivata a fine maggio.
È stato utile questo percorso? alla fine di tutoraggio è rimasto soddisfatto?
Si certo.
Cosa l’ha ispirata ad aprire l’attività?
Prima di tutto la passione per il lavoro e poi c’è l’intervento di questo percorso e con determinati obiettivi e determinate prospettive per un futuro.
È felice di aver realizzato questo suo desiderio?
Si felicissimo, anche perché se non ci fosse stato il microcredito sarebbe stato molto più difficile.
Immaginava così il risultato finale?
Diciamo che un po’ me l’aspettavo anche perché parlando con il signor Bonacci (tutor ENM ndr), prima di avviare tutta la pratica, quando abbiamo fatto domanda mi ha spiegato i vari passaggi e già dall’inizio, dal momento in cui abbiamo fatto domanda, sapevo che sarebbe stata un’ottima soluzione.
Ha sempre voluto essere un broker?
Diciamo che volevo lavorare per il settore assicurativo.
Che percorso di studi ha intrapreso?
Io sono ancora studente. Ho intrapreso il percorso di studi in ingegneria gestionale dell’università Federico II di Napoli, mi manca l’ultimo esame quindi a breve concluderò anche questo percorso così da dedicarmi al 110% al mio lavoro.
Se dovesse definire il Microcredito
in poche parole?
È un grande aiuto per le nuove imprese e soprattutto per noi giovani.
PER NOI IL MICROCREDITO È AFFIDABILE, EFFICIENTE, VARIABILE ED È POSSIBILITÀ
Sono Domenico Fedoni, ho 24 anni, l’idea di aprire il WDGames Bergamo è stata principalmente di mio fratello, Enrico, guardando un po’ ai nostri hobby che sono sempre stati i giochi di carte, soprattutto Magic e quando eravamo più piccoli Yu-gi-oh. Abbiamo pensato quanto sarebbe stato bello riuscire a creare qualcosa insieme, qualcosa che ruotasse attorno ai nostri hobby ed è venuto quasi spontaneo pensare di aprire un negozio ispirato al mondo del gioco e dei fumetti.
Io sono Enrico Fedoni, ho 36 anni, a circa 18 anni, finita la terza superiore ho iniziato a lavorare alla Fermibremo come operaio dove mi trovavo relativamente bene ma un po’ limitato, poi ho lavorato come elettricista, barista, baby sitter, animatore, imbianchino, per un’impresa di pulizie, per alcune agenzie di sicurezza e controllo, magazziniere, mulettista e anche come riparatore di circuiti elettrici e di murature. Nel 2016 ho iniziato a giocare e a informarmi sul mondo del gioco online, dei videogiochi, per poter creare la nostra società.
Cosa vi ha spinto a rivolgervi al microcredito? Come lo avete conosciuto? Vi è stato utile il percorso di tutoraggio che vi ha affiancato?
Domenico: Siamo venuti a conoscenza del Microcredito grazie alla banca a cui ci siamo rivolti. Per lo più se n’è occupato mio fratello, perché al momento sono impegnato con un altro lavoro per riuscire a mantenermi. Grazie al Dott. Zecchini, che ci ha aiutato parecchio, è stato quasi facile, è una persona estremamente disponibile che ci ha consentito di arrivare a questo obiettivo senza alcun problema. Con alcuni incontri, in cui si capiva dove si poteva utilizzare questo prestito e come poteva essere proficuo, siamo riusciti a ottenere questo micro prestito.
Enrico: Il dottor Zecchini è una persona squisita, che si vorrebbe avere come padre o nonno, anche per il modo in cui si rapporta con le persone. Noi volevamo creare una famiglia vendendo, comprando e giocando con ciò che è sempre stata la nostra passione. Lui ha compreso la nostra richiesta e ci ha fatto domande con cui mi trovo totalmente d’accordo. È stato sorprendentemente semplice, considerando che dodici anni fa, dopo sei mesi di ricerche, non avevamo ottenuto nulla da nessuna banca. Adesso, io e mio fratello, con più esperienza e un lavoro stabile, abbiamo trovato più possibilità. Il consiglio che posso dare a chiunque voglia seguire questa strada è di avere una base di certezza maggiore, sacrificare un po’ quello che si vuole e impegnarsi in un lavoro che dimostri stabilità. Abbiamo fatto capire al dottor Zecchini che non ci vogliamo limitare al nostro negozietto: abbiamo piani e sogni che, una volta realizzati, diventano obiettivi. Un tempo il sogno era avere un negozio, ora che lo abbiamo, il sogno è aprire altre realtà. Questo è stato possibile grazie al Microcredito e al dottor Zecchini, che ci ha mostrato come, con il giusto impegno, si possono ottenere aiuti e possibilità. Inoltre, le rate di restituzione sono molto accessibili, rendendo il tutto più fattibile.
A quanto ammonta il microcredito che avete ottenuto?
Domenico: Sui 10.000.
E siete felici quindi di aver realizzato questo vostro sogno nel cassetto?
Domenico: Personalmente, sono stato colpito da alcune cose che non mi aspettavo, come il rapporto che si può creare con alcuni clienti, che in alcune situazioni può diventare molto bello. Abbiamo sempre avuto l’idea di essere la persona che vorresti vedere dall’altra parte del bancone. Avendo fatto molta esperienza in tutte le fumetterie di Bergamo, abbiamo conosciuto tutti i proprietari e sviluppato buoni rapporti con alcuni di loro. Ci siamo detti: “Perché non farlo anche noi, a modo nostro?” Entrambi siamo sempre stati molto estroversi e abbiamo capito che volevamo essere così. Siamo molto contenti di quello che siamo riusciti a creare.
Enrico: Il nostro approccio alle relazioni con i clienti è cambiato notevolmente. In passato, il venditore freddo era quello che ti proponeva un prodotto, lo vendeva, tu pagavi e te ne andavi. Oggi, invece, preferiamo costruire rapporti più significativi. Vogliamo che i clienti si sentano coinvolti, partecipando a tornei ed eventi dove si crea un legame sia professionale che amichevole. Abbiamo riflettuto su come vogliamo presentarci e, avendo una personalità aperta e sociale, abbiamo deciso di creare un buon rapporto con i clienti. Tuttavia, c’è sempre il rischio che, sebbene ci sforziamo di instaurare una connessione amichevole, possano sorgere situazioni in cui non siamo d’accordo. Questo potrebbe portare a una rottura, come quando è necessario chiedere a un cliente di rispettare determinate regole o di pagare lo scontrino. Anche se cerchiamo di essere amichevoli, è importante mantenere il rispetto delle regole per garantire la serenità di tutti. Stiamo imparando molto da queste esperienze e sono felice di condividerle con mio fratello. A 24 anni, lui ha la possibilità di apprendere molto più di quanto avrei potuto fare io alla sua età. La mia esperienza, accumulata negli anni, mi ha già insegnato tanto, ma vedo in lui una capacità di apprendere e adattarsi che è molto preziosa.
Se doveste definire il Microcredito usando letteralmente soltanto due parole ?
Domenico: Per me il microcredito è affidabile ed efficiente.
Enrico: Per me il microcredito è possibilità e variabilità.
Il microcredito è alleato, è ossigeno ed è forza
Mi chiamo Emiliano Cesarano, ho 43 anni, sono nato a Napoli e vivo a Nettuno, in provincia di Roma, da quando avevo vent’anni. Ho deciso di aprire la mia attività come una naturale conseguenza delle mie esperienze professionali e di studio. Ho lavorato in diverse aziende, sia multinazionali che nel settore della moda e della ristorazione, anche all’estero, come a Londra. Nonostante avessi ricoperto ruoli importanti, come direttore di negozio e gestore di più punti vendita, non ero mai completamente soddisfatto. Il problema non erano le aziende in cui lavoravo, ma il fatto che non mi sentivo parte di esse. Molte delle mie idee venivano standardizzate o ignorate, e questo contribuiva alla mia insoddisfazione. Ho capito che per raggiungere una vera soddisfazione dovevo mettermi in gioco direttamente, con i miei soldi e rischi personali. Così, ho deciso di avviare la mia attività. Oggi gestisco una pizzeria napoletana chiamata Verace Antica Pizzeria Napoletana, un brand che ho creato da zero.
Ha sempre lavorato in ambito imprenditoriale oppure faceva altro, anche prima di aver aperto l’attività?
L’attività ce l’ho solo da due anni e mezzo. Ho iniziato a lavorare a 13 anni a Napoli, per caso e perché mia madre aveva un bar. Ho lavorato in pizzerie e ristoranti fino ai 29 anni, mentre studiavo. Mi sono laureato in pittura all’Accademia delle Arti e mi sono finanziato gli studi col lavoro, che è poi diventato la mia passione. Ho lavorato con gruppi come Rossopomodoro e a Londra con Strada Restaurant. A 29 anni, mi sono fidanzato con la mia attuale compagna, che lavorava nel settore dell’abbigliamento. Ho deciso di cambiare settore per avere una maggiore flessibilità, passando dalla ristorazione all’abbigliamento insomma ho iniziato da capo, diventando rapidamente caporeparto e poi direttore di punto vendita in una catena di fast fashion. Successivamente, sono diventato direttore di un negozio Alcott a Euroma2. Ho poi lavorato nel settore dei casalinghi e, successivamente, nel gruppo Martino, gestendo l’outlet per Timberland. Nonostante i risultati positivi, ho sentito la necessità di avviare qualcosa di mio. Ho deciso di tornare alla ristorazione, avviando un brand proprio chiamato “Verace”. Attualmente, “Verace” ha otto dipendenti e offre servizi di prenotazione online e ordinazioni sia al tavolo che a domicilio. Il negozio è aperto 360 giorni l’anno, chiuso solo a Natale e Capodanno. Utilizziamo un gestionale avanzato e CRM per gestire i contatti e le procedure aziendali e stiamo ottimizzando i mansionari insieme ai caporeparto per migliorare ulteriormente le operazioni.
Cosa l’ha spinta a rivolgersi al microcredito?
Per iniziare il percorso di imprenditore non avevo molte possibilità economiche. Con il commercialista abbiamo esplorato le opportunità finanziarie e il microcredito è stato un alleato importante. Le banche dovrebbero lavorare con le aziende per sviluppare idee imprenditoriali valide.
Quanto è stato utile questo percorso di tutoraggio che ha seguito?
Il Microcredito è stato molto utile per aprire la mia prima azienda, coprendo anche le spese impreviste. Ora ho aperto una nuova società, una SRL, questa volta nel settore retail. L’esperienza acquisita nella ristorazione mi ha aiutato a fare questo passo. La pizzeria è ora gestita da responsabili e il marketing è affidato a una persona dedicata. Abbiamo anche introdotto un servizio clienti. Creare un’azienda più grande con più punti vendita ha migliorato la qualità della vita e ha creato posti di lavoro. Nel nuovo progetto retail, ho scelto di entrare nel settore dell’abbigliamento. Ho optato per un franchising di un brand già conosciuto, focalizzato su abbigliamento uomo casual e informale, rivolto a un target di età tra i 25 e i 55 anni. La scelta è caduta su vie di Roma con alta pedonabilità, piuttosto che sui centri commerciali. Il brand scelto è in fase di sviluppo ma non troppo diffuso, per evitare la difficoltà di competere con marchi già consolidati come Nike.
A quanto ammonta il microcredito che ha ottenuto?
Il primo a 40mila euro e questo di adesso è di 50mila.
È stato complicato avviare tutto il procedimento per ottenere i finanziamenti?
È tutto soggettivo se è complicato o meno perché dipende dall’esperienza. L’azienda funziona se si hanno consulenti forti e validi. Più i consulenti sono competenti, più si avrà successo. Personalmente ho una consulente molto preparata che mi facilita il lavoro, spiegandomi le lacune e supportandomi. Con questo aiuto, riesco a realizzare le mie idee, poi vanno colmate le lacune con la conoscenza e la formazione. Ho investito molto in formazione per crescere. Il Microcredito è stato un passaggio molto veloce.
Quanto ci è voluto?
Per il primo due mesi (Verace), per il secondo stiamo ancora scrivendo il business plan per la presentazione. È in fase di preparazione e non abbiamo ancora presentato nulla.
È felice che questo desiderio si sia avverato ... di nuovo?
Certo ovviamente.
Lo immaginava così?
Mi sono avvicinato all’impresa per migliorare la qualità della mia vita e quella della mia famiglia, per creare posti di lavoro e migliorare la loro vita. Il compenso economico è il risultato di un lavoro ben fatto. È difficile lavorare bene se non ci metti passione, determinazione e sani principi. Il 90% dei miei collaboratori non fuma e sono persone sportive e appassionate, il che contribuisce positivamente all’azienda. Cerco persone che posso formare e che abbiano voglia di crescere. È gratificante aprire un nuovo punto vendita in un altro settore; mi dà adrenalina ed entusiasmo. Il microcredito accelera questi processi e dà forza all’azienda. Anche se i microcrediti devono essere restituiti, se si fa uno studio accurato, è possibile ridurre i rischi. Abbiamo inserito un consulente e un avvocato per avere supporto legale e finanziario, il che è fondamentale per evitare errori. Ora collaboriamo con un avvocato per gestire le questioni legali e abbiamo il supporto di un commercialista e di consulenti finanziari. Questo approccio ci aiuta a evitare problemi e a gestire meglio l’impresa.
Se dovesse definire il microcredito come lo definirebbe in due semplici parole?
Per me il microcredito è un alleato, ossigeno e forza.
Per me Microcredito è stato respiro
Mi chiamo Erasmo Adamo, ho 37 anni, i miei genitori sono originari di Maiori. Ho iniziato a lavorare in questo bar nel 2012 e per 13/14 anni sono stato dipendente. Era una grande famiglia. La signora, dopo anni, ha deciso di vendere l’attività perché non ce la faceva più, e i figli volevano cambiare per vari motivi. Mi sembrava brutto e stupido non provarci, ero legato a questa attività. Ho tentato di rilevarla, ma con le nuove normative in vigore, ho dovuto fare un grande rinnovo, in particolare per il bagno accessibile a tutti. Abbiamo rivisitato tutti gli spazi e alla fine abbiamo ricreato l’attività, mantenendo un po’ del vecchio e aggiungendo del nuovo. Paradossalmente, questo è un locale storico di Maiori che più di sessant’anni fa apparteneva ai miei bisnonni. È stata una delle prime generazioni a gestire questo bar.
Può dirmi com’è nata l’idea del bar?
È un bar storico di Maiori, e il cornetto è stato sempre il cavallo di battaglia. Ho deciso di continuarlo perché, pur avendo lavorato con una grande famiglia, mi appassiona stare a contatto con le persone e mi dispiaceva vedere il bar chiuso. La chiusura del bar mi dava fastidio, soprattutto quando vedevo che venivano persone non del paese che acquistavano l’attività senza capire cosa fare. Avevo un sogno nel cassetto: avere qualcosa di mio. Dopo i trent’anni, ho deciso di non fare più stagionale e di cercare di realizzare questo sogno. La mia titolare mi ha supportato e abbiamo trovato un accordo con la proprietaria delle mura. Ho ottenuto un contratto di sei più sei anni, e ora ho fatto un investimento significativo, ma spero di recuperare le spese e avere un ritorno nel tempo. Per metà era un sogno, e per l’altra metà mi dispiaceva davvero vederlo chiuso. Già gestivo il bar come se fosse mio, e ora sono effettivamente titolare sulla carta.
Cosa l’ha spinta a rivolgersi al microcredito?
Mi ha spinto, principalmente, dopo due grandi delusioni. Ho fatto una prima richiesta per il “resto al sud”, ma dopo due riposte negative mi ha fatto perdere quasi un anno. Preparare i progetti e le carte ha richiesto tempo. Ho sentito parlare del Microcredito e ho deciso di informarmi meglio. Non riuscivo a ottenere la somma di denaro necessaria per fare i lavori, e il poco che avevo non mi aiutava. Ho deciso di provare tramite il mio commercialista e così ci siamo conosciuti.
È stato utile tutto il percorso di tutoraggio?
Io forse sono stato molto fortunato, ho conosciuto questo consulente, Ida Buongiorno di Salerno, una splendida persona che mi ha seguito dalla A alla Z e mi sta seguendo ancora . Lei vede quello che pubblico e mi ha aiutato veramente, non mi ha mai lasciato solo anche nei momenti di difficoltà. Anche se i problemi erano più legati alla banca che non agevolava la situazione, lei mi tranquillizzava e si è messa in contatto con la banca, facendo anche più di quanto ci si aspetterebbe da un consulente. Mi ha seguito in tutto e per tutto.
Quindi può dire di essere molto soddisfatto.
Moltissimo sì.
A quanto ammonta il microcredito che ha ottenuto?
Quest’anno è uscita la proposta per un microcredito di 75.000 €, ma io, purtroppo avendo fatto la richiesta a cavallo tra fine e inizio anno nuovo, ho perso un po’ di tempo. La mia banca, nonostante il progetto fosse valido al 100%, ha deciso di erogare solo 40.000 € contro i 50.000 della mia domanda.
È stato complicato avviare la sua attività? Dall’inizio fino ad arrivare all’ottenimento del microcredito?
Il Microcredito era pronto ma non riceveva i documenti dalla mia banca. Una volta che la banca ha ricevuto i solleciti dal commercialista e dal mio consulente, si è sbloccato. Ogni volta che telefonavo a Ida, diceva che parlava con il Microcredito a Roma, ma non riceveva la carta del via libera della banca. Ho perso un mese e mezzo per colpa della banca.
Quanto tempo ci è voluto?
La domanda del microcredito l’ho fatta a fine dicembre-inizio gennaio, quindi a cavallo 2023/2024. Dopo un mese e mezzo, a causa della banca, le cose hanno cominciato a muoversi e ho ricevuto la somma completa di denaro nella prima o seconda settimana di maggio.
È felice quindi aver realizzato questo suo desiderio?
Si, sono molto felice. Ho qualcosa di mio e la mia famiglia mi sostiene. Devo ringraziare i miei familiari per il supporto finanziario che mi hanno dato. Il locale ha richiesto una grande somma di denaro. Prima era diviso su più piani: c’era una scaletta, una sala, un laboratorio e un bagno. Ho dovuto rompere e ricostruire tutto su un unico piano per rendere il bagno accessibile a tutti. Ora, il piano inferiore è diventato un deposito e il laboratorio è situato dietro.
Immaginava così il risultato finale?
Il design completo finale è stato difficile da inquadrare all’inizio, ma alla fine è uscito un bar che non si vedeva rinnovato in costiera amalfitana da vent’anni. Ora fa molta concorrenza.
Se dovesse definire il microcredito come lo definirebbe in semplici parole?
Per me il Microcredito è stato respiro. Dopo i due rifiuti precedenti e vedendo il mio sogno allontanarsi, il microcredito mi ha dato il tempo necessario per realizzarlo. Sapevo quanto valesse la mia attività e i sacrifici richiesti. Grazie al microcredito, ho potuto aprire il mio locale e ripagarlo con calma, anche se potrei cercare di accelerare i tempi, perché la mia attività ha valore.
IL MICROCREDITO È LA SOLUZIONE AL MIO SOGNO
Sono Giulia Curcio, ho 26 anni e vivo a San Floro, in provincia di Catanzaro. Ho frequentato il liceo delle scienze umane e, dopo il diploma, ho lavorato con mia mamma nel bar di famiglia. Attualmente, ho deciso di proseguire nel settore della ristorazione, avviando una pizzeria rosticceria da asporto.
Può raccontarci più o meno come è nata l’idea dell’attività?
Mia mamma ha aperto il bar nel 2017. All’inizio, c’era solo un altro bar oltre al nostro, ma dopo il Covid, l’altro bar ha chiuso, e siamo rimasti solo noi in paese. In questi anni, abbiamo constatato che il servizio di pizzeria-rosticceria da asporto era molto richiesto. Infatti, ci chiedevano frequentemente arancini e tranci di pizza. Tuttavia, gli spazi del bar e l’organizzazione necessaria per una pizzeria sono diversi, e quindi non abbiamo mai intrapreso questa attività. Inoltre, il bar si trova in un immobile di nostra proprietà, e avevamo già fatto un investimento con l’acquisto dell’immobile. Visto che l’attività del bar di mia mamma ha avuto un buon andamento, ho deciso di portare avanti questa idea e avviare un’attività tutta mia, per non lavorare più come dipendente e avere qualcosa di personale.
E questa attività quindi è iniziata da zero?
Sì, tutto è iniziato da zero. Anche mia mamma ha cominciato da zero, perché i proprietari di questo bar lo stavano vendendo. Così i miei genitori decisero di investire in questa attività per me, visto che io non volevo continuare gli studi. Tuttavia, oggi ci rendiamo conto che è giusto che ognuno abbia la propria attività, anche per la mia indipendenza.
E cosa l’ha spinta a rivolgersi al Microcredito?
Qualche anno fa ho partecipato a un bando regionale, il programma Garanzia Giovani per le imprese femminili. Tuttavia, il bando non è andato a buon fine perché, dopo i colloqui, non hanno proceduto con tutti i partecipanti. Inoltre, hanno trovato alcuni problemi e hanno fatto delle obiezioni. Mi hanno anche spiegato che spesso, se non viene effettuato un sopralluogo, possono sorgere dei problemi. Quando ho spiegato che l’attività che avrei creato era nello stesso immobile in cui lavora mia mamma, ma con ingressi separati, hanno sollevato la questione di un possibile conflitto di interesse. A quel punto, mi sono fermata. La commercialista, che è anche mia zia, mi ha suggerito di rivolgermi alla BCC per ottenere un microcredito. All’inizio ero un po’ scettica a causa delle problematiche precedenti.
È stato utile questo percorso di tutoraggio?
Sì, mi è stato utile perché, anche se ho lavorato con mia mamma, fare il lavoro pratico è una cosa, mentre tutta la gestione con il commercialista e con la banca è un’altra. Me la sono gestita da sola, così potevo capire bene in che mondo mi stavo immergendo.
A quanto ammonta il microcredito che ha ottenuto?
A 45.000 €.
Per quanto riguarda le varie pratiche di avviamento dell’attività, è stato complicato avviare il tutto, dall’inizio alla fine?
È stato molto più semplice di quanto pensassi. Certo, bisognava andare ogni due o tre giorni per firmare e parlare con varie persone, ma pensavo che la situazione fosse più complicata. Invece, sono stati molto disponibili e comprensivi. Sono rimasta soddisfatta.
Cosa l’ha inspirata ad aprire la sua attività?
Amo la pizza, la rosticceria; sono proprio golosa di queste cose. Quindi, oltre a questo, la cosa importante è stata la richiesta da parte della popolazione. Il mio paese è piccolo, siamo solo 700 persone. C’è un paese limitrofo, Borgia, dove c’è una pizzeria al taglio che fa viaggi anche durante la settimana. Quando mi viene voglia di pizza, mi viene in mente questa pizzeria e tante persone che frequentano il bar lo fanno continuamente, quindi è facile. Alla fine, mi hanno convinta. Amo il prodotto, e quindi ho deciso di aprire un’attività. Avendo già un immobile, la situazione è stata più semplice. Anche per questo motivo, nessuno aveva mai aperto un’attività simile nel mio paese.
È felice di aver realizzato questo sogno nel cassetto?
Sì assolutamente.
Lo immaginava così alla fine?
Devo essere sincera: non sono una persona negativa, sono realista. Dopo quell’esperienza di cui ti ho parlato, ho pensato che forse mi ero immersa troppo in quel problema. Forse, essendo giovane, non mi sentivo ancora pronta a farlo. E invece ora dico: “Ce l’ho fatta”.
Se dovesse definire il microcredito come lo definirebbe?
Per me il microcredito è la soluzione al mio sogno.
MICROCREDITO, UN’OPPORTUNITÀ PER REALIZZARE I PROPRI SOGNI
Mi chiamo Petra, ho 28 anni e sono nata a Treviglio, ma vivo da sempre nella zona di Bergamo alta, tra Valgandino e Clusone. Ho frequentato l’istituto Caniana a Bergamo e mi sono diplomata dopo cinque anni. Inizialmente, ho avuto un periodo di incertezze riguardo alla mia carriera professionale, soprattutto perché il settore della moda è molto competitivo e difficile. Dopo qualche anno di riflessione, ho deciso di perfezionarmi e di apprendere il mestiere in un atelier a Brescia. Ho seguito ulteriori corsi e poi ho deciso di aprire il mio negozio qui, poiché avvertivo una certa necessità nella zona. Nel nostro territorio ci sono pochi negozi di abiti da cerimonia e da sposa, trovare abiti su misura è complicato. Il punto di forza del mio negozio è che offro esclusivamente abiti su misura, permettendo a ciascuno di realizzare il proprio sogno.
Può raccontarci come è nata l’idea della sua azienda, se prima aveva un altro lavoro o ha iniziato tutto da zero?
Ho iniziato come barista e cameriera, lavori che si trovavano al momento. Successivamente, ho trovato un’opportunità nel bresciano presso un atelier che realizzava abiti su misura. Lì ho fatto apprendistato e poi deciso di proseguire con questa attività perché credo sia importante, anche per un fattore di inclusività, offrire alle donne la possibilità di avere abiti adatti a ogni occasione, non solo per la vita quotidiana, ma anche per eventi speciali. Parlo per esperienza personale: essendo alta 1,50, ho difficoltà nel trovare abiti eleganti che mi stiano bene. Lo stesso vale per le ragazze molto alte o con taglie diverse dallo standard. Mi piace l’idea che ognuna di noi, indipendentemente dalle proprie caratteristiche fisiche, possa sentirsi bella e adeguata nelle occasioni importanti. Questo è il focus del mio lavoro.
Cosa l’ha spinta a rivolgersi al microcredito?
Sono andata in banca e lì mi hanno spiegato un’iniziativa di cui non ero a conoscenza. Mi è sembrato un progetto molto interessante, soprattutto perché offre ai giovani un’opportunità importante. Ho anche conosciuto il dottore che mi ha seguito, il quale si è dimostrato molto disponibile e accogliente. Mi sono trovata bene e ho deciso di affidarmi al progetto.
L’attività di tutoraggio è stata utile quindi?
Mi è stata utile e lo sarà anche in prospetto futuro, poiché il dottore continuerà a monitorare l’andamento dell’attività. Questo è un aspetto molto favorevole, non scontato, poiché spesso dopo aver raggiunto un obiettivo, non è garantito che ci sia un seguito. Questo rappresenta un valore aggiunto. Inoltre, l’approccio è stato non invasivo e pratico. A differenza di altre esperienze, dove è necessario affrontare molte richieste e lunghe attese, il mio caso è stato essenziale e diretto.
A quanto ammonta il microcredito che ha ottenuto?
25.000 €.
E tutto il processo dall’apertura all’ampliamento quanto è durato più o meno?
Non vorrei sbagliarmi ma all’incirca da metà ottobre, io sono riuscita ad aprire il negozio a fine febbraio.
Cosa l’ha ispirata ad aprire questa attività?
La mia ispirazione viene dal mondo fiabesco delle principesse, con abiti scintillanti e decorazioni che molte ragazze sognano. Fin da piccola, ho desiderato indossare un abito simile a quelli delle principesse Disney. Crescendo, il mio desiderio è diventato quello di realizzare un abito su misura che rispecchiasse il mio sogno. Ho sempre avuto in mente come doveva essere il mio abito da sposa fin dai 15 anni. Tuttavia, spesso ho trovato difficoltà nel trovare un modello che mi piacesse veramente o che mi stesse bene. Così, ho deciso di creare l’abito dei miei sogni da sola. La mia motivazione principale è dare a chiunque la possibilità di realizzare concretamente il proprio progetto, dal modello più semplice a quello più elaborato.
E il risvolto finale lo immaginava così com’è ora?
Non lo so perché, avendo aperto a febbraio, questo lavoro solitamente inizia un anno prima per l’anno successivo. Ad esempio, se devo sposarmi, comincio a cercare l’abito da sposa un anno prima, o dieci mesi prima, e lo stesso vale per la mamma dello sposo e per ruoli importanti. Essendo aperta da febbraio, quest’estate ero un po’ in difficoltà, nel senso che ero già principalmente coperta. Tuttavia, sono riuscita a lavorare sui diciottesimi, che non richiedono un grande preavviso. Per settembre, ho molte cerimonie in programma, e avendo aperto a febbraio, siamo riusciti a organizzarle. La prima sposa è per dicembre. Ora devo resistere fino alla prossima stagione.
Se dovesse definire il microcredito, come lo descriverebbe?
Per me il microcredito è un’opportunità per realizzare i propri sogni.
IL MICROCREDITO, SVILUPPO E DESIDERIO
Sono Giovanni Scaramuzzino, nato a Lamezia Terme in Calabria, ho 23 anni e ho deciso di intraprendere un percorso sportivo nel padel. Vedo il padel come un’attività in crescita, soprattutto nel Sud Italia. Non ci siamo limitati a creare un semplice circolo padel; la nostra struttura, che è composta da due campi indoor di ultima generazione, è la prima a Lamezia Terme con questa caratteristica. Abbiamo integrato tecnologie e innovazioni, portando novità difficili da trovare nel nostro territorio. Stiamo per lanciare un brand che affiancherà la struttura a partire da settembre. Questo brand includerà un kit sportivo con borraccia e borsone, che iniziamo già a distribuire ai frequentatori del circolo. Il nostro obiettivo non è solo creare un circolo padel, ma anche offrire un contorno significativo: un chiosco per aperitivi e un punto di aggregazione per chi gioca e per chi vuole avvicinarsi a questo sport. Il nostro progetto si distingue per la sua innovazione rispetto ai circoli tradizionali in Calabria, che spesso passano di generazione in generazione. Noi vogliamo cambiare questa concezione, offrendo un circolo di alta qualità e un progetto ben strutturato, supportato da contatti a Roma e Milano per marketing e comunicazione. Anche se il progetto è ancora in fase di lancio e alcuni dettagli sono generici, siamo convinti che il nostro approccio porterà risultati concreti nel tempo.
Lei aveva già un altro lavoro prima di avviare questa impresa oppure ha iniziato completamente da zero?
Studio giurisprudenza e penso di laurearmi tra gennaio e febbraio. Ho avviato uno studio legale di famiglia e ho intrapreso la carriera di studente di giurisprudenza. Da quando avevo 16 anni, ho avuto altre attività familiari e sono sempre stato coinvolto nel mondo dell’imprenditoria, sebbene in modo discreto. Questo progetto attuale rappresenta la mia volontà di diventare imprenditore. Quest’anno ho aperto anche un locale/ristorante di pesce contemporaneo a Soverato. Da 2-3 anni mi sono dedicato attivamente all’imprenditoria. Non ho trascurato lo studio, poiché ritengo che la laurea sia fondamentale e che la cultura sia la base di tutto. Anche se il titolo di studio non definisce una persona, secondo me ha comunque una grande influenza. Tuttavia, gestendo anche altre attività come il circolo e il ristorante, a volte può capitare di perdere qualche mese nella preparazione degli esami, causando un ritardo nella laurea. Questo, secondo me, è comprensibile.
Cosa l’ha spinta a rivolgersi al microcredito e quanto le è stato utile questo tutoraggio che ha avuto in questo suo percorso?
Parlando con molti giovani imprenditori, ho notato che uno dei problemi principali è trovare il finanziamento giusto o un modo per autofinanziarsi. Molti ragazzi mi dicono di avere difficoltà a trovare il finanziamento adatto o una formula efficace. Voglio esprimere la mia gratitudine a Mario Bonacci, il mio tutor, che è stato estremamente disponibile e di grande supporto in questo percorso. Ritengo che il microcredito sia, oggi, una delle soluzioni più snelle, veloci e dinamiche per chi vuole avviare un’attività imprenditoriale. Il microcredito, a mio parere, è un’opzione molto utile, sia per le tempistiche che per l’organizzazione. Ho avuto un’esperienza positiva con la Banca Centro Calabria, che ha creduto nel mio progetto e ha collaborato in modo eccellente. Anche se il mio progetto supera l’importo finanziato dal microcredito, consiglio vivamente questa formula ad altri giovani imprenditori. È una soluzione semplice e veloce, e oggi è difficile trovare un finanziamento che combini entrambi questi requisiti. Ho esperienza in questo campo da tre o quattro anni e ho visto molte soluzioni, ma il microcredito rimane una delle più efficaci.
A quanto ammonta il microcredito che ha ottenuto in questo suo investimento?
40.000+10, 50.000 in totale.
per quanto riguarda diciamo l’avviamento dell’azienda, dell’impresa, è stato complicato? In termini di tempistiche per esempio.
Inizialmente abbiamo avuto un problema con un’altra banca alla quale ci eravamo affidati, il che ha comportato un ritardo di due o tre mesi. Tuttavia, una volta cambiata banca e trovata una sinergia con il tutor e la Banca Centro Calabria, il processo è stato molto rapido. In tre mesi hanno erogato tutto l’importo necessario e ho potuto iniziare subito ad acquistare tutto ciò che serviva per realizzare il progetto.
Cos’è che l’ha ispirata ad aprire questa attività?
Ho visto subito l’opportunità, e questo è stato possibile grazie al microcredito. Quando ho capito che c’erano i presupposti e i requisiti per finanziare il progetto, l’idea di realizzarlo mi interessava molto. Avevo già in mente di avviare un progetto simile, specialmente il brand che realizzerò accanto al circolo. Mi appassiona veramente e mi piace molto. Inoltre, il fatto di poter ottenere una parte del finanziamento tramite microcredito ha avuto un impatto significativo nella mia decisione finale. Questo supporto ha inciso profondamente nella scelta di avviare questa realtà, che ora è qualcosa di unico per il nostro territorio.
Se dovesse definire il microcredito come lo descriverebbe?
Secondo me il microcredito è sviluppo e direi desiderio.