Microcredito di Roma Capitale

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Il microcredito di Roma Capitale nasce nel 2020 grazie a un protocollo d’intesa tra l’Ente Nazionale per il Microcredito e il Comune di Roma che crea un fondo dedicato al progetto, che ha l’obiettivo di supportare la ripresa economica e promuovere l’inclusione sociale e finanziaria dei residenti nel territorio dell’Urbe. Questo progetto, che si inserisce nel più ampio contesto di sostegno a persone e famiglie in temporanea difficoltà economica, si rivolge anche a imprenditori, lavoratori autonomi e aspiranti tali, offrendo loro strumenti concreti per realizzare le proprie idee o far fronte a delle necessità contingenti.

Il microcredito di Roma Capitale rappresenta una forma di finanziamento accessibile, con tassi di interesse calmierati, pensata per chi non ha la possibilità di ottenere credito dalle tradizionali istituzioni finanziarie, per chi non può fornire le garanzie richieste per accedere ai finanziamenti convenzionali e rientra nei requisiti richiesti per l’erogazione del microcredito.

In questa serie di interviste, racconteremo le storie e le esperienze dei beneficiari del progetto, donne e uomini che, grazie al microcredito di Roma Capitale, sono riusciti a creare alternative possibili e anche creando realtà imprenditoriali che hanno contribuito alla crescita e al benessere della comunità capitolina.

Fulvio Berni

Fulvio Berni è l’amministratore del Casotto Bar Bistrò, un punto di ristoro nato grazie a un bando del Comune di Roma e reso possibile dal sostegno del microcredito. Più che un locale, è diventato un presidio di quartiere aperto dalla mattina presto fino a tarda sera. Grazie al finanziamento ha potuto trasformare uno spazio semplice in un ambiente curato e accogliente, con un’offerta di qualità. Per lui il microcredito non è solo un aiuto economico, ma un motore che trasforma le idee in realtà.

Sono Fulvio Berni, socio e amministratore della società che ha vinto un bando del Comune di Roma per la gestione di un locale riqualificato dall’amministrazione. Il bando prevedeva l’apertura di un punto ristoro e da lì è iniziata la nostra avventura. Abbiamo preso in carico lo spazio, lo abbiamo ulteriormente allestito e trasformato in quello che oggi è il Casotto Bar Bistrò. Siamo aperti tutti i giorni dalle 7 alle 23, tranne il lunedì, e serviamo principalmente i residenti del quartiere: è diventato davvero un luogo di comunità. Abbiamo inaugurato il 7 novembre e da allora non ci siamo più fermati

Il rapporto con il microcredito e con il Tutor ti è servito? Come lo hai conosciuto? È stato utile nella tua esperienza?

Sì, il microcredito è stato utile. L’ho conosciuto perché nella mia vita precedente, prima di aprire questo posto, lavoravo come consulente aziendale e quindi monitoravo sempre i bandi. Ho trovato quello del Microcredito su internet e, dato che stavamo aprendo l’attività, ho compilato e inoltrato la domanda.

Da lì è iniziato il rapporto con il vostro tutor: ricordo una signora gentilissima, con la quale ho avuto un ottimo rapporto. Abbiamo condiviso la filosofia e le finalità che volevamo dare a questo posto e lei è stata molto presente e collaborativa. Il fatto che l’esperienza sia andata a buon fine lo dimostra: siamo riusciti a ottenere il finanziamento, che per la società è stato molto importante.

Senza quel contributo avremmo potuto realizzare un progetto più semplice – con tavolini di plastica e ombrelloni – ma grazie al Microcredito abbiamo potuto creare uno spazio più strutturato, come potete vedere: abbiamo curato l’arredamento, l’allestimento, la cucina… in tante cose. Il finanziamento ci ha permesso di posizionarci a un livello più alto rispetto a un semplice e banale punto di ristoro.

Come definiresti in due parole il microcredito?

Utile ed efficace. Per chi, come me, tenta di avviare un’attività imprenditoriale, non dico che sia indispensabile… ma poco ci manca. Le risorse non sono illimitate e avere a disposizione un contributo del genere che ti permette – come ho detto prima – di strutturare un’idea più importante, è assolutamente utile, se non necessario.

Hai riqualificato l’ambiente, hai creato una società interessante, qual è il prossimo passo?

Il prossimo passo è proseguire su questa strada, ma soprattutto migliorare: sia il locale, sia i servizi che offriamo ai cittadini.

Cosa intendo? La risposta del quartiere è stata molto positiva — forse più di quanto ci aspettassimo — e in parte eravamo impreparati a un riscontro così forte. Questo ha evidenziato alcune mancanze da parte nostra su aspetti che non pensavamo fossero così importanti: la qualità del servizio, la velocità nell’erogazione dei prodotti, e così via.

La nostra roadmap prevede quindi un miglioramento continuo, soprattutto da questo punto di vista. Abbiamo fatto molto: rispetto a come siamo partiti, abbiamo risolto tanti problemi, ma la strada è ancora lunga. Dobbiamo lavorare per offrire un servizio sempre migliore ai clienti e migliorare costantemente anche nella qualità di ciò che facciamo qui.


Danut Nechifor

Danut è un giovane imprenditore che ha trasformato un’idea in un progetto su ruote. Con il suo piccolo food truck porta per strada sapori originali e ricette che uniscono tradizione e sperimentazione. Ogni panino racconta una storia, ogni piatto nasce da una ricerca continua. Il suo sogno si è realizzato grazie all’aiuto del microcredito.

Ci racconti chi è, com’è nata questa realtà e in che modo il microcredito l’ha aiutata a realizzarla?

Mi chiamo Danut e ho alle spalle 25 anni di esperienza in cucina: sono uno chef, ho lavorato come dipendente in tanti ruoli – gastronomo, pasticciere – e a un certo punto ho sentito il bisogno di maggiore libertà. Il settore della ristorazione oggi è complicato: costi alti, burocrazia, margini sempre più stretti. Così io e la mia famiglia abbiamo deciso di partire con lo street food, che permette più autonomia e un contatto diretto con le persone.

Abbiamo presentato il nostro progetto al Comune di Roma e ci è stato assegnato un tutor straordinario, che ci ha aiutato nella stesura del business plan. Quando siamo arrivati all’Ente Nazionale per il Microcredito ci è stata richiesta la licenza, e abbiamo dimostrato - grazie alle nostre competenze e all’esperienza certificata dal centro per l’impiego - di essere in grado di gestire un’attività itinerante.

Dopo quasi un anno di iter, ottenute tutte le autorizzazioni e garanzie richieste, ci è stata finanziata una parte dell’investimento. Il resto lo abbiamo coperto con le nostre risorse. Ma per noi il microcredito è stato fondamentale: senza di esso non avremmo avuto i mezzi per avviare nemmeno una piccola attività. Le banche tradizionali difficilmente credono in te quando parti da zero.

Le istituzioni – il Comune di Roma e l’Ente Nazionale per il Microcredito – ci hanno dato la possibilità di lavorare per noi stessi, di mettere finalmente a frutto tutti gli anni di esperienza accumulata. Questo food truck è solo il primo passo verso l’autonomia. E stiamo già progettando le prossime mosse da presentare, quando avremo le nuove garanzie per crescere ancora.

Senza il microcredito non avremmo potuto farcela. Siamo una famiglia con due figli, non abbiamo eredità o capitali alle spalle: siamo partiti davvero da zero. In altri Paesi, come in Svizzera - dove ho amici - questi sistemi funzionano da tempo, ma sono felice che anche qui in Italia esista una possibilità concreta.

Se hai un progetto valido e dimostri chi sei, vieni messo alla prova. Presenti un business plan, lo migliori, lo porti davanti a una commissione. Se ti finanziano, ti danno credibilità - e da lì inizia la tua responsabilità. Devi dimostrare di meritarti quella fiducia. Perché questo non serve solo a te. Significa aprire una Partita IVA, pagare le tasse, creare lavoro, rimettere in moto l’economia.

Secondo me queste opportunità dovrebbero essere ancora più diffuse. Ci sono tantissime persone come me - o anche più talentuose - che sognano di costruirsi qualcosa da soli. Non solo nella ristorazione: nell’IT, nell’elettronica, nella medicina, nell’innovazione.

Io sono nato in Romania, ma vivo in Italia dal 2001. Da sei mesi ho ottenuto la cittadinanza italiana: ormai sono italo-rumeno, o rumeno-italiano, fate voi. Ma per me non è mai stata una questione di nazionalità. In Italia dipende tutto da come ti poni: se lavori con serietà e rispetto, vieni rispettato allo stesso modo.

Valeria Belvisi

Nonostante qualche difficoltà iniziale, Valeria racconta la sua esperienza positiva avuta con il microcredito, grazie a un tutoraggio efficiente e all’opportunità di affrontare spese importanti con maggiore serenità.

Come si è trovata con il microcredito?

Mi sono trovata bene, se parliamo di microcredito, con la banca abbinata un po’ meno bene.

Mi racconti quali sono state le difficoltà?

Le difficoltà sono state proprio all’avvio della pratica.

Io ho fatto la richiesta attraverso, se non mi ricordo male, il comune di Roma. Il tutor mi ha affidato all’epoca ad una banca. Con il tutor mi sono trovata molto bene, è stato sempre molto disponibile e veloce. La cosa si è arenata all’inizio per colpa mia, perché non avevo la documentazione idonea, poi però quando ho ripreso la pratica a settembre dell’anno scorso, se non erro, ho ricontattato il tutor e ha mandato avanti la pratica di un microcredito.

Il suo lavoro l’ha terminato, poi ha girato il tutto alla banca, la quale non mi ha mai contattato in realtà ma io mi sono presentata in banca per dire che avevo fatto una richiesta.

Alla fine è riuscita ad ottenere il prestito?

Sì, ma è passato un anno quasi e il prestito l’ho avuto ad agosto di quest’anno, da settembre/ottobre dell’anno scorso, non è stata una cosa veloce, non so come si sono incastrate male tutte queste vicende. Per quanto riguarda la parte di tutoraggio è andato tutto veloce, non ho avuto problemi.

A che cosa le occorreva il microcredito sociale?

Perché dovevo affrontare dei lavori a casa, dei lavori comuni, condominiali e quindi dovevo pagare la mia quota e mi serviva per la liquidità in questi termini, per affrontare questa spesa.

Bene, quindi può essere un sostegno utile?

Sì, certo sì. A me serve per coprire le spese delle rate dei lavori condominiali e qualche volta per quello che mi manca per le spese di casa.

Consiglierebbe o no il microcredito sociale di Roma Capitale?

Sì, lo consiglierei, però starei attenta a scegliere la banca, io avevo scelto quello sportello perché sta vicino casa mia, non le posso dire che è stata un’esperienza veramente negativa, magari ci sono altri istituti bancari o filiali che lavorano un po’ meglio e più velocemente

Come definirebbe in una parola il microcredito?

È uno strumento molto utile per chi si trova in una situazione di momentaneo o modesto disagio, perché poi chiaramente il microcredito non è che può coprire qualsiasi tipo di problematica, però aiuta.


Fabio Giacomini

Dopo un percorso lungo e non privo di ostacoli, Fabio è riuscito a ottenere il prestito di microcredito richiesto. La sua esperienza sottolinea il valore del microcredito come strumento di supporto per chi ha difficoltà ad accedere ai canali tradizionali del credito.

Cosa ne pensa del microcredito sociale? Ci racconti la sua esperienza.

La mia esperienza non è stata semplice perché inizialmente mi era stato rifiutato, poi però sono riuscito a ottenere il prestito. Il mio problema era che non avevo una storia creditizia, perché ho vissuto 15 anni all’estero, sono rientrato nel 2020 e avevo bisogno di un prestito e non mi filava nessuno, neanche la mia banca. Allora ho provato con il microcredito, però anche lì la stessa cosa: perché non conoscendomi, non avendo una storia creditizia, e avendo reddito basso, ho avuto all’inizio un rigetto. Poi ho portato altra documentazione per garantire la situazione ed è andata, anche se è stato un risultato molto lungo e travagliato.

Con il tutor come si è trovato?

Con il tutor benissimo, devo dire, ha fatto il suo dovere tranquillamente. È stato molto gentile. Era una signora e l’ho chiamata anche più volte quando non vedevo riscontro da parte della banca e quindi la mettevo al corrente, cercavo anche di avere un’altra possibilità di fare e alla fine ce l’ho fatta, sì.

Posso chiederle perché cosa doveva utilizzare il microcredito?

Come le dicevo ho vissuto all’estero molti anni, e rientrato in Italia tra l’altro non avevo neanche una sistemazione. Dopo aver trovato casa ho chiesto un finanziamento perché vorrei fare una ristrutturazione e quindi mi servivano questi soldi a livello personale per ristrutturare.

Alla fine, quindi ha ottenuto il prestito?

Sì, si è risolto tutto e sono molto contento che tutto sia andato a buon fine così posso continuare con i miei progetti. È stata lunga e travagliata, ecco, non è stata una cosa semplice, ma si è risolta.

Quanto tempo ci ha messo?

Ho presentato la domanda di microcredito se non sbaglio, a settembre 2024, è arrivata a luglio 2025

Il microcredito può essere utile, lo consiglierebbe?

Secondo me sì, io capisco lo scetticismo della banca, che pur avendo la garanzia dello Stato, vuole maggiori sicurezze, quindi maggiori garanzie per poter erogare con esito positivo questo prestito. Secondo me si innesca tutto un meccanismo di sfiducia a priori che limita troppo l’accesso al credito. È importante portare alla luce questo discorso, tutto qua, questo è il mio punto di vista. Il microcredito è superottimo ma chi lo chiede deve sapere che si possono incontrare ostacoli che rallentano la pratica. Io attualmente sono contento, nel senso che tutto è andato a buon fine, però devo dire anche che io sono molto testardo e grazie alla mia testardaggine sono arrivato fino in fondo.

In una parola come definirebbe il microcredito?

È sicuramente una misura molto importante per chi non ha quelle possibilità di accedere al credito. Nel mio caso perché non avevo uno storico creditizio, e per chi non ha le possibilità di accedere al credito, sicuramente è molto valido come concetto e come aiuto, insomma, come dire, come legge, però è un po’ complicato, è un po’ difficile riuscire poi ad accedere al credito. Diciamo che va perfezionato, più che altro va migliorato, secondo me, il rapporto con le banche.

Veronica Infante

Veronica, libera professionista e studentessa universitaria, ha scoperto il microcredito sociale attraverso il sito del Comune di Roma. Ha ottenuto un prestito per far fronte alle spese legate alla sua terza laurea. Definisce il microcredito come un “aiuto concreto” e “ossigeno” in un momento di difficoltà.

Come è venuta a conoscenza del microcredito?

Attraverso il sito del Comune di Roma, e poi sono stata contattata e quindi assegnata ad un tutor di microcredito che mi ha seguita per presentare la domanda.

Ha chiesto un prestito di microcredito sociale? Come si è trovata con il microcredito? È stato utile?

Si, 5.000 euro. Il microcredito è ancora in essere da parte della BCC. È stato un po’ lungo, mesi di attesa per poterlo ricevere. Sono passati 6-7 mesi.

Qual è stata la necessità che l’ha portata a richiedere un prestito di microcredito?

Tasse universitarie. Poi essendo una libera professionista, contribuzione: a volte i pagamenti delle fatture non regolari, quindi si deve ottemperare in qualche modo.

Considera il microcredito uno strumento utile, che da respiro a chi momentaneamente ha difficoltà?

Sì, soprattutto per i liberi professionisti. Io dico sempre che la partita IVA ha dei contro: magari ritardi nei pagamenti e quindi per chi ha delle spese è veramente un respiro, un po’ di ossigeno.

Quindi utilizzerà il microcredito per una certificazione universitaria?

Sì, questa è la terza laurea, sì. Non sono una neofita, una novizia. Mi ha aiutato quando ho avuto bisogno, quindi bene. E onoro questo debito, perché tutti i mesi adesso ho la rata.

Come definirebbe in una parola il microcredito?

Aiuto, ma non aiuto a parole. È un aiuto proprio materiale, affinché ci si possa risollevare nel momento in cui c’è davvero bisogno. Non è un aiuto detto “tanto per”. È stato un aiuto materiale che mi ha aiutato a ottemperare agli impegni, perché era un momento davvero difficile per me, avendo anche un fitto e spese, mi ha aiutato, sì. Posso dire che è stato ossigeno.

Come è stato il suo rapporto con il Tutor?

Professionale, mi ha seguito, è stato gentile, ha ascoltato le mie necessità, qualsiasi mia perplessità in merito al prestito è stata chiarita. L’unica lacuna è stato questo tempo di attesa desumo a causa del cambio di direttore di banca.

Consiglierebbe il microcredito ad altre persone che hanno momentanee difficoltà?

Assolutamente sì, lo consiglierei. Bisogna però che le persone lo meritino, nel senso che onorino il proprio debito, questo è anche importante. Io dico sempre che cercare correttezza nei riguardi degli altri, è in prim’ordine applicare correttezza. Spero che ci siano sempre più persone che possano avere questo aiuto quando c’è bisogno e che possano poi rispondere alla propria coscienza.

Alessandra Ronchi

Racconta la sua esperienza con il microcredito sociale: per lei è stato uno strumento utile, che le ha permesso di affrontare spese importanti con maggiore serenità. Invita a diffonderne la conoscenza perché possa aiutare altre persone come è successo a lei.

Secondo lei il microcredito sociale è utile?

Secondo me il microcredito è uno strumento utile. Questa forma di microcredito è stata rapida, sia nel tempo di richiesta sia nell’erogazione, e penso sia importante far conoscere questo strumento a più persone.

Come lo ha scoperto?

La cosa che volevo sottolineare è che, essendo molto attiva su internet e lavorando, sono riuscita a informarmi, ma per chi non è pratico di computer non è facile scoprire queste opportunità. Ad esempio, io l’ho scoperto navigando sul sito del Comune, e mi sono confrontata con mio padre, che è anziano, e che altrimenti non avrebbe saputo nulla. Quindi ritengo che questo strumento non è molto pubblicizzato. In generale, le cose utili dovrebbero essere più diffuse.

Come si è trovata? è stato veloce il finanziamento? Il tutor le è stato d’aiuto?

Mi sono trovata bene anche perché la procedura è stata abbastanza veloce. Naturalmente hanno richiesto qualche documento, ma tutto è stato gestito rapidamente. Il tutor è stato davvero bravo, molto disponibile, con spiegazioni più chiare di tante banche o finanziarie. Tutto, dagli interessi alle condizioni, è stato spiegato chiaramente e confermato nei fatti. Sto ancora pagando il finanziamento, ma tutto regolare.

Lo consiglierebbe?

Sì, sicuramente. Se fosse possibile, lo rifarei, anche se non sempre è fattibile.

Ci dia una sua definizione di microcredito

Se dovessi descrivere in breve il microcredito, direi che è uno strumento molto utile per i cittadini, a livello sociale. Per questo penso che dovrebbe essere più pubblicizzato: può davvero aiutare tante persone. A mio padre è stato molto utile e lo è stato anche per me, perché mi ha permesso di sistemare alcune esigenze finanziarie. Inoltre, il beneficio sugli interessi è significativo: con una banca tradizionale, a un tasso dell’11-12%, si finisce per restituire più del doppio. Con il microcredito questo problema si riduce, quindi è molto utile. Io continuerei a utilizzarlo e consiglierei di far conoscere questo strumento a più persone possibile.

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