Ricreare il proprio mondo, gli spazi e gli interessi, ricominciare una vita nuova grazie a una ritrovata libertà economica. Queste sono le premesse che hanno dato vita al progetto Microcredito di Libertà, che sostiene le donne che hanno terminato i percorsi all’interno dei centri anti violenza e che sono pronte a reinserirsi nella società con le loro storie e nuove prospettive. Il carico emotivo e gli strascichi di violenze subite per anni devono lasciare spazio alle novità e alla quotidianità di un vissuto normale che a poco a poco le protagoniste delle nostre storie hanno recuperato. Per ragioni di riservatezza e sicurezza le chiameremo Giada e Agata, nomi di fantasia che caratterizzano due pietre per noi preziose, due pietre dure che hanno saputo resistere e reagire, due donne che rappresentano una rivincita personale e sociale e la cui testimonianza vogliamo portare come esempio per tutte coloro, troppe, che ancora non riescono a emergere, che non denunciano, che subuscono e non hanno ancora trovato la strada per reagire. Grazie al progetto Microcredito di Libertà queste due donne hanno chiesto e ottenuto due microcrediti sociali, ossia prestiti fino a diecimila euro garantiti al 100% dal fondo istituito dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questi due prestiti sono serviti per far fronte alle spese e ai debiti contratti nel passato, anche a causa dei compagni violenti e prevaricatori, sono serviti a combattere la violenza economica che oggi si è trasformata in libertà e volontà di ricominciare che le protagoniste ci hanno raccontato.
GIADA: RICOMINCIARE DALLA CUCINA
Com’è venuta a conoscenza del Microcredito di Libertà?
Tramite il centro antiviolenza della mia città (Umbria), l’eccellenza dell’eccellenza, veramente, le responsabili e le operatrici mi sono state vicine in tutti i modi, mi hanno dato la possibilità di riprendere la vita quotidiana.
Io sono uscita da un percorso di violenza familiare e vari maltrattamenti, violenza sessuale, lesioni molto gravi.
Ora è finita e può guardare oltre?!
Adesso, sì, è finita, purtroppo però a lui non hanno fatto nulla, nessun allontanamento, nessun braccialetto. Perché si è comportato sempre bene. Adesso però confido che ci sia giustizia perché tra poco iniziano tutti i processi.
Lei che vuole fare nella vita?
Ho un ristorante che gestivamo insieme. Poi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, che mi ha portato a fare le denunce, non sono state le lesioni mie personali, ma quando ha distrutto il ristorante, perché era ubriaco, è arrivato lì e si è scatenato. Prima di quello non mi ero mai permessa di denunciarlo. Pensi, mi ci ha portato lui nella ristorazione, perché io avevo un altro lavoro, ero una dirigente di un grande gruppo di abbigliamento sportivo e lasciai il mio posto fisso per seguire lui.
Oggi ha ripreso in mano la sua vita per andare avanti. Il microcredito di libertà le è servito?
Serve. È stata una cosa che mi ha aiutato molto, anche perché le spese sono state altissime. Sì, all’inizio, quando è successo tutto quello che è successo, e poi, purtroppo, stando in una piccola realtà, la gente (anche se è una cittadina Terni) comunque sia sapeva tutto quello che era successo, perché è stato portato via dalla polizia, la sera del 10 dicembre, quando mi distrusse il ristorante. Diciamo che ho passato un momento difficile nella ristorazione. Io non ero molto presente, per la vergogna, lei può immaginare, ma sono riuscita a uscirne fuori grazie all’aiuto del Centro Antiviolenza, e soprattutto al tutor che per me è stato come un padre. Quello che ha fatto lui per me lo avrebbe fatto solo un padre per una figlia.
Come definirebbe il Microcredito di Libertà?
È un’assistenza per le donne che purtroppo si trovano in situazioni difficili, uno spiraglio di luce.
Lei è un’imprenditrice, si è ripresa la vita in mano, quali sono i prossimi progetti?
Le spiego. Lui, questo maldetto mostro, era il cuoco del ristorante, fino a dicembre 2002.
Poi, purtroppo, mi sono dovuta arrangiare, mi sono rimboccata le maniche, sono stata in cucina per tanto tempo, cucinavo io, per poter risparmiare, perché, non potevo permettermi lo stipendio di uno chef, invece da agosto, grazie al microcredito, ho ingaggiato uno chef abbastanza importante e conosciuto nella zona, e insieme stiamo facendo un ottimo lavoro.
Posso dire che ho vissuto momenti molto difficili, ma avevo vicino il centro antiviolenza, come dicevo, e sono riusciti a farmi rivivere. Io mi sono sposata a ottobre, con una persona dolcissima, è una persona che ha saputo comprendermi, starmi vicino per tutto il percorso, conosceva la mia storia, e ora è al mio fianco anche in questa avventura.
AGATA: SALDARE I DEBITI E RICOMINCIARE A VIVERE
Com’è stata la sua esperienza con il Microcredito di Libertà?
Ho fatto richiesta, mi sembra in marzo/aprile. Però ho restituito le carte un po’ tardi, stavo facendo il trasloco, ma mi ha chiamato comunque il mio Tutor dicendomi che mi dovrebbe contattare la banca prossimamente.
A suo avviso questa è una misura utile, per cosa le è servita?
Si certamente si, mi ha aiutato molto, perché nella mia situazione, dove mio marito mi ha lasciato dei debiti, ora posso finalmente pagarli, altrimenti mi sarebbe stato pignorato tutto lo stipendio, avendo anche tre ragazzi da mantenere, ho dovuto lasciare dietro un bel po’ di cose. Bisogna comunque restituire certo, ma il tasso è a zero, quindi anche molto, molto utile. Sono circondata da persone che capiscono la mia situazione ma ho la sensazione di riuscire a cavarmela da sola perché con il sostegno vostro, che fortunatamente ho scoperto, e del percorso di “voce donna” mi sono sentita valutata, Dopo un percorso come l’ho vissuto io, dove non valevo niente, ecco, mi hanno fatto ricredere.
Lei lavora?
Sì.
Come è venuta a sapere del microcredito di libertà?
Attraverso il centro antiviolenza (zona Friuli), mi hanno aiutato tanto e mi hanno messo loro in comunicazione con il microcredito.
Si è trovata bene con il tutor?
Sì è molto disponibile e preparato
Se potesse dare un consiglio per migliorare il servizio?
Non me ne vengono in mente, anche perché sono tanto entusiasta di tutto quello che mi è successo in questo periodo, e avendo scoperto il microcredito non chiederei niente di più.
Sì, è una bellissima sorpresa, le dico la verità, non so nelle grandi città, ma noi siamo in un paesino dove queste realtà non si conoscono neanche. Anche il centro antiviolenza l’ho scoperto grazie al mio avvocato, ero al limite, ho usato tutte le parole, grazie a lui ho scoperto tutto insomma, quindi sono state tutte belle scoperte, e mi hanno aiutato a ristabilire anche con me stessa un certo rapporto, dal pensare di non valere niente, adesso vedendo, il progresso che ho fatto, e ringrazio sempre persone come voi, perché altrimenti sarebbe stato impossibile. Questo è anche per dare il mio contributo molto positivo, che vi possa servire. Non posso dirle come migliorare il servizio, perché l’ho provato ed è già ottimo.
Cosa vede e cosa spera per il suo futuro?
Più che altro la tranquillità, cioè arrivare a casa e rimanere senza pensieri, non c’è niente di più, adesso sto arrivando a quel punto di vita che vuoi stare senza pensieri, per cui sono già felice, perché anche i ragazzi sentono che sono più tranquilla, quindi fanno una differenza e non c’è niente di più. Il microcredito mi ha aiutato tanto, e senza tasse, lo prendo proprio come un grandissimo aiuto per una persona, non si è un numero come in banca. Questo è ciò che mi è arrivato da voi, quello che percepisco io.


