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ALLA SCOPERTA DELLE NUOVE ATTIVITA’ TURISTICHE PER LA RIPRESA ECONOMICA DELL'ITALIA

Di Emma Evangelista

In Italia il turismo vale una grande percentuale di PIL, questo perché il Bel Paese è dotato sicuramente di bellezze naturalistiche ed archeologiche da valorizzare ma anche perché l'ingegno italiano e la competenza dei nuovi operatori del turismo hanno portato sempre più attrattive nel nostro Paese, di questo abbiamo ragionato con la Presidente di Federturismo in questo articolo.

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30 anni di Federturismo, come è cambiato il modo di accogliere e come è cambiato il turismo in Italia e dall’Italia verso l’estero, un bilancio di questi ultimi anni.

Allora i cambi effettivamente sono stati veramente tanti in questi anni, perché il turismo si è trasformato in tante maniere, c’è stato un potenziamento per la parte digitale, per la parte di sostenibilità, per quella relativa alla voglia di esperienza che abbiamo capito quanto sia un driver fondamentale e importante per ogni spostamento per gran parte dei turisti, quindi per tutte queste ragioni quelli che erano i pacchetti turistici che duravano anche cinque o dieci anni, oggi invece sono molto più volatili e hanno bisogno di essere rivisti e ripensati costantemente.

Lei ha citato la sostenibilità ambientale che ultimamente fa il paio con l’ambiente, il meteo, le trasformazioni climatiche. Come sta cambiando il modo di accogliere tutto il nostro turismo anche in base ai cambiamenti climatici e cosa state suggerendo voi alle industrie del turismo che è una delle maggiori produttrice di PIL nazionale per adeguarsi a questo?

Intanto va specificato che la sostenibilità è un tema sicuramente importantissimo per qualunque tipo di azienda e per un’azienda turistica è un obbligo non un’opzione, perché non prendersi cura e non rispettare il territorio sul quale un’azienda opera non è pensabile, banalmente se io distruggo il territorio sul quale si trova il mio albergo è chiaro che non ci verrà più nessuno. Quindi se per un’azienda manufatturiera è auspicabile che la sostenibilità sia centrale, per l’azienda turistica è imprescindibile. Le aziende turistiche da diversi anni si confrontano con questa necessità applicando delle pratiche di attenzione, per la sostenibilità ambientale si è rivista l’offerta di procedure e situazioni che risultavano poco adatte e anche il turista oggi ha il piacere di sapere che il suo impatto sul territorio è meno grave anche sulla scelta del mezzo di trasporto: oggi per spostamenti brevi si tende a preferire il treno rispetto all’aereo, scelto solo per gli spostamenti più lunghi. Anche il modo di scegliere territori nuovi e qui ci riallacciamo al cambio della scelta turistica.

Dottoressa Lei ha parlato di turisti e di trasporto ma oggi quanto vale per esempio il turismo congressuale perché nella vostra associazione fanno parte anche tante grandi imprese che fanno congressualità e dopo la pandemia c’è stata una costrizione forse? Oppure no?

Durante la pandemia il turismo congressuale è stato azzerato, finalmente adesso abbiamo una notevole ripresa che ci fa molto piacere, è infatti un’industria importantissima nell’ambito del turismo perché muove un gran numero di persone. I congressisti hanno una spesa media pro capite più alta di quella del turista medio e capita spesso che chi va in un posto per motivi di lavoro, incuriosito dal luogo ci voglia tornare poi in vacanza con la famiglia, quindi è un tipo di turismo estremamente importante.

L’Italia è un Paese bellissimo ma qual è la tendenza, che cosa prevede per questa nuova stagione turistica, quali saranno le mete e quali sono di solito le mete più gettonate che voi registrate?

Intanto va detto che quest’anno vedremo un ribilanciamento tra turisti stranieri e italiani rispetto a quello rilevato nel 2019. Ci aspettiamo un 49% degli italiani e un 51% di stranieri a livello globale nel 2023.

Per quel che riguarda il periodo prettamente estivo, nel quale gli italiani viaggiano di più, noi ci aspettiamo che per una questione di spese aumentate, di inflazione, ancora quest’anno restino in Italia. Per come eravamo abituati in passato, tolti gli anni del covid ovviamente, gli stranieri che arrivano in Italia sono prevalentemente tedeschi, nostro primo mercato estero seguiti da francesi e inglesi, quest’anno abbiamo anche un numero interessante di statunitensi.

Per quello che riguarda le mete più gettonate, abbiamo la Sardegna, la Puglia, la Toscana, la costa della Campania e le isole, insomma quelle che sono le mete tradizionalmente battute, non ci sono grandi sorprese sulle scelte di mare che gli italiani fanno, mentre alcune zone tipo la Sicilia e la Campania sono più ricercate dagli stranieri in particolare dagli statunitensi.

Quanto valgono la piccola e media impresa i piccoli imprenditori i piccoli bed and breakfast in questo circuito così grande?

La piccola e media impresa vale tantissimo perché quasi il 90% delle aziende del turismo sono ditte individuali o società di persone, tutte le aziende del turismo sono molto piccole questo spiega in qualche modo come un settore così importante che incide sul PIL al 13% non riesca invece a far sentire la sua voce come sarebbe normale, incidendo sulle politiche governative. È anche un modo forte per dare caratterizzazione all’ospitalità italiana che ancora oggi a molti turisti piace, questa idea di turismo fatto su misura non standardizzato.

Ovviamente ognuno ha i suoi gusti e le sue necessità, difficile fare una regola che valga per tutti, però questo metodo finora in Italia ha funzionato.

Tre consigli che darebbe Lei ha un giovane che vuole intraprendere e quindi avviare un’impresa turistica.

Il primo consiglio è nel momento in cui decide di fare una scelta del genere capire se veramente nel territorio in cui vuole aprire c’è la necessità di quel tipo di azienda, cercando anche di calcolare quale sarà il ritorno del suo investimento perché troppo spesso sono state create aziende turistiche che si definivano belle e magiche ma senza capire quanto il turista sarebbe stato disposto a pagare per soggiornare in quel posto. Bisogna avere un business plan molto chiaro. Bisognerà inoltre essere capaci di soddisfare il turista a cui dovrà essere fornita una struttura turistica o ricettiva non solo bella ma ben gestita oltre alla possibilità di fare esperienze specifiche all’interno del territorio con qualcosa di diverso e unico.

Considerare che i turisti sono tanti e quindi quante più caselle di turismo si riescono a soddisfare tanto più si avrà la possibilità di intercettare un numero più grande di persone, quindi banalmente se io decido di aprire una cascina sarà importante organizzare per gli ospiti esperienze di tipo enogastronomico, ma anche di turismo sportivo o di benessere, cercare quindi di intrattenere al meglio il cliente senza diventare estremamente generalista, devo offrire un certo livello, ma per livello non intendo lusso, intendo una cosa bella e ben fatta quindi trovarmi delle specializzazioni e perseguire quelle aree.

Qual è l’esperienza che va di più in questo momento? quella più di tendenza?

È difficile dirlo perché il mercato in questo momento è ben bilanciato ma se parliamo di estate, ovviamente il mare è il più richiesto. In realtà ci sono tante differenti esigenze e tante aziende in grado di soddisfarle per cui diventa difficile se non impossibile dire qual è quella che funziona meglio.

Dipende ovviamente anche dal tipo di turista, ci sono alcuni che cercano esperienze estreme come ad esempio rafting sulle montagne, o simili… Il turismo enogastronomico in Italia come va?

Va benissimo perché chiunque venga in Italia alla fine della sua esperienza tra le cose che gli sono piaciute di più il cibo c’è sempre. Quindi la nostra offerta enogastronomica e il turismo vanno totalmente di pari passo.

Lei quale tipo di turismo preferisce e di solito dove trascorre le sue vacanze?

Nelle città d’arte sicuramente, mi piace conoscere nuove situazioni e nuovi popoli. Non ho case di vacanza perché mi piace cambiare ogni volta la destinazione, perché credo che come si impara viaggiando, e come si apre la mente viaggiando non lo si fa in nessun altro modo.

Come favorire l’impresa e come favorire l’immagine turistica dell’Italia?

Secondo me oggi sarebbe importantissimo un aiuto economico, perché oggi le imprese vengono tutte fuori da un periodo pessimo, quello del covid in cui tutti abbiamo svuotato le casse per tenere in piedi le aziende, c’è chi ci è arrivato un po’ più solido e chi invece ci è arrivato già in situazioni economiche non fantastiche e che quindi ha avuto la botta finale.

Quindi aiutare le imprese per esempio dando una moratoria sui mutui, un finanziamento agevolato adesso soprattutto che c’è tanta domanda di turismo, non è bello farsi trovare impreparati con strutture non adeguate, quindi è necessario dare sostegno alle aziende per rimetterle a nuovo e qualificare la nostra offerta turistica.

Noi come Ente Nazionale per il Microcredito nel nostro piccolo sosteniamo anche i microimprenditori e secondo i nostri dati abbiamo sostenuto la creazione di quasi 19.000 imprese in 5 anni, una buona parte nel campo delle strutture ricettive del food and beverage, per questo volevo avere da lei la cognizione di ciò che in questo momento può valere l’impresa turistica.

Generalmente l’impresa turistica ha un tasso di femminilizzazione più alto quindi aiutando tante microimprese si incentiva anche l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro.

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