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Stefano Battaggia | Consulente in affari europei

Quest’anno la conferenza annuale dello European Microfinance Network (EMN) si è svolta in una cornice d’eccezione, all’Isola di San Servolo, da secoli il luogo dove venivano internate le persone con turbe psichiche, oggi sede della Venice University, un’istituzione accademica per gli studenti d’eccellenza. Eccezionale anche l’output della conferenza, di cui diamo un breve cenno, rimandando per i dettagli il sito http://www.emnconference.org/ . Anzitutto è stato firmato il primo accordo di garanzia tra il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e Banca Etica per agevolare l’imprenditoria sociale nell’ambito del programma dell’UE per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI): 50 milioni di euro messi a disposizione di 330 imprenditori sociali italiani e spagnoli nei prossimi 5 anni. Le imprese sociali potranno beneficiare di prestiti a un tasso di interesse ridotto, con requisiti ridotti in materia di garanzie reali. È stata data voce al settore microfinanziario con la sottoscrizione da parte dei membri dell’EMN della Dichiarazione di Venezia, con lo scopo di promuovere in Europa una microfinanza etica, tesa al sostegno dei singoli e delle comunità. Maria Nowak, veterana della microfinanza in Francia, ha portato alla luce la questione su come ‘educare’ i governanti a comprendere la microfinanza, a partire dalle buone prassi. Riportiamo qui una breve intervista a Jorge Ramirez, direttore dello European Microfinance Network, sul significato di questa conferenza.

Perché quest’anno avete scelto l’Isola di San Servolo, nella laguna di Venezia, quale luogo di incontro?

I nostri partner italiani, tra i quali Permicro e RITMI, hanno presentato una proposta molto allettante e nonostante le molte candidature in gioco, ci hanno convinto...ci è piaciuto in particolare il tema dell’educazione finanziaria; alla resa dei conti è stata una scelta felice anche se la logistica è stata una sfida.

Per quale motivo avete scelto il tema dell’‘educazione finanziaria’?

È una delle componenti dei servizi non finanziari che il settore microfinanziario offre in misura crescente. In questo momento il microcredito in Europa è in una fase di ridefinizione, nel senso che non coincide più col piccolo prestito, ma ingloba anche alcuni servizi ausiliari. In sostanza, chi sceglie la strada dell’autoimpiego e desidera aprire una attività attraverso il microcredito riceve sempre più spesso oltre al prestito un mix di formazione, tutoraggio, ed altre attività di supporto, ivi incluse nozioni di educazione finanziaria. Ciò avviene affinché il cliente possa fare una scelta consapevole tra i vari prodotti finanziari in offerta. È un dato di fatto che l’educazione finanziaria è scarsa non solo fra la clientela delle istituzioni di microfinanza (IMF) ma anche fra la popolazione in generale.

Quali passi sono stati intrapresi a livello europeo, nazionale e di IMF per colmare il deficit di alfabetizzazione ed educazione finanziaria?

Al momento non esiste una politica unitaria a livello comunitario ma iniziative di vario tipo non collegate fra loro che hanno come oggetto l’inserimento dell’educazione finanziaria nei curricula scolastici. Tuttavia, il nostro compito è quello di fare pressioni affinché i servizi ausiliari, inclusa l’educazione finanziaria, vengano supportati concretamente. La Commissione Europea si sta muovendo a livello centrale con un progetto pilota che coinvolge i rifugiati e i richiedenti asilo. Finora, alcuni progetti sono stati finanziati attraverso il Fondo Sociale Europeo coinvolgendo le autorità di gestione; tuttavia, è molto difficile per una piccola IMF arrivare a beneficiarne vuoi per la complessità del Fondo Sociale Europeo, vuoi perché le autorità di gestione non sono in grado di creare progetti che investano la microfinanza, vuoi perché spesso manca una voce di bilancio nei programmi operativi nazionali o regionali che riguardi l’inclusione finanziaria: il tema è completamente dimenticato.

Vi siete posti dei target precisi, quali una percentuale di clienti alfabetizzata finanziariamente?

Più di metà delle IMF membri della nostra rete offre servizi non finanziari e il trend è in crescita; il nostro target è di far sì che in un futuro non troppo lontano la totalità dei membri attui programmi di erogazione di servizi ausiliari. La ragione che spinge l’attuazione di programmi di educazione finanziaria risiede nel fatto che il cliente consapevole sceglie il prodotto finanziario più adatto alle proprie esigenze e di conseguenza le possibilità di una restituzione integra del prestito aumentano. Tutto ciò ha quindi un impatto diretto sul conto economico delle istituzioni di microfinanza.

Sono state poste in essere politiche per aiutare il settore privato?

Con i fondi strutturali sono stati finanziati solamente due o tre programmi di implementazione di servizi ausiliari; il collo di bottiglia è la scarsa accessibilità delle IMF a questi fondi. Occorrerebbe che la politica si impegnasse di più su questo fronte, non solo venendo incontro alle esigenze delle IMF ma estendendo l’azione in collaborazione con altre realtà impegnate in programmi di sostegno all’autoimprenditorialità.

Quali azioni state portando avanti per sensibilizzare le autorità di gestione nazionali e regionali?

Stiamo svolgendo un’intensa attività di lobbying, tuttavia mi preme sottolineare che l’intero settore microfinanziario deve esser credibile e presentare le prove che per ogni euro speso in servizi ausiliari si producono posti di lavoro nell’economia reale che giustificano l’investimento. Solo quando saremo in grado di valutare l’impatto sociale delle nostre azioni potremo bussare alla porta dell’esecutivo per sollecitare interventi - pubblici o in partenariato con privati. C’è una pletora di soggetti, quali aziende di credito ed enti donatori che si muovono solo a braccetto con le istituzioni pubbliche, nazionali o sovranazionali quali la Commissione Europea o il Fondo Europeo di Investimenti (FEI).

Dove si terrà la prossima edizione della conferenza paneuropea dello European Microfinance Network e che tema tratterà?

Quest’anno potrebbe esser l’ultima edizione in cui lo European Microfinance Network (EMN) organizza un evento per suo proprio conto. Dal prossimo anno stiamo pensando di far confluire il nostro evento con quello simile che tiene annualmente il Microfinance Centre (MFC), la rete parallela attiva soprattutto in Europa Orientale ed in Asia Centrale che conta anch’essa un centinaio di membri. L’evento congiunto potrebbe tenersi nel mese di ottobre per avere a disposizione più tempo per l’organizzazione; per quanto riguarda il tema, lanceremo un invito pubblico a presentare proposte. Stiamo già collaborando in numerosi campi, perché non unire le forze? Uno più uno fa tre!

ABSTRACT

Financial education for all

Last June people from all the walks of European microfinance gathered for the annual European Microfinance Network in San Servolo Island, in the Venetian Lagoon, Italy. Three main meals made up the menu: as appetizer, the signing of the first €50 million worth guarantee agreement between the European Investment Fund (EIF) and Banca Etica to support social entrepreneurship; as main course the theme of financial education, key ingredient of the ancillary services; as dessert the signing of the so called ‘Venice Declaration’, an all-out EMN-made document containing the main features microfinance stakeholders should lobby for in the next decade.

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