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I giovani:speranze e opportunità

Intervista a Fabiana Dadone, Ministra per le politiche giovanili

Emma Evangelista, Elisa Pandolfi, Emanuela Greco

La storia siamo noi, siamo noi padri e figli, recita una famosa canzone di Francesco de Gregori, ed oggi questi versi sembrano più veri pensando ad una realtà che si trasforma e che si proietta verso un mondo digitale e alternativo in cui un’intera generazione ha rotto, forse troppo presto, i legami con la vecchia chiudendosi su se stessa con troppe necessità, molte prospettive e poca conoscenza degli strumenti utili a realizzarli. Questo gap può essere colmato da un’azione costante di formazione e informazione, di esperienze che attivino quei processi virtuosi di integrazione delle nuove generazioni nei progetti e nei programmi economici e sociali che creano sviluppo. A sostegno di queste attività è stato creato il Ministero per le Politiche Giovanili con il compito di promuovere tutte le azioni necessarie perché gli under 30 del nostro Paese possano condividere e realizzare idee e progetti in ambito nazionale ed internazionale. La guida di questo cruciale apparato dello Stato è stata affidata alla Ministra Fabiana Dadone che ha condiviso con Microfinanza la sua esperienza raccontando le prospettive di un’azione che si orienta sulla vision europea affrontando i problemi della GenerazioneZ anche grazie ad accordi internazionali che sanno stimolare il confronto orientando i giovani al mondo del lavoro e della solidarietà.

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Ad oggi che importanza riveste la formazione e l’informazione per la crescita e la preparazione dei giovani che si affacciano nel mondo del lavoro? Ci parli del suo impegno per i giovani e delle iniziative promosse in occasione della NextGenerationEU.

La formazione e l’informazione sono temi cardine per la crescita e la preparazione dei giovani. In questi anni sì sono sviluppati nuovi modi di comunicare, nuovi media e nuove forme di dialogo e il nuovo modo di interpretare i cambiamenti della società. Le iniziative messe in campo dal Ministero che presiedo, cadono all’interno del 2022, anno europeo dei giovani. Il 24 Marzo ho aperto simbolicamente l’anno dedicato ai giovani, in una location fortemente simbolica, l’Ara Pacis di Roma, dove ho presentato le iniziative come il Truck Tour NEET. Un percorso itinerante che toccherà 12 città italiane per ingaggiare i giovani che non studiano, non lavorano e non frequentano alcun percorso formativo o professionalizzante.

Quali sono il ruolo e l’importanza degli Hub Territoriali presenti nella Carta Giovani Nazionale?

Gli Hub offriranno servizi, eventi e percorsi di orientamento e formazione sulle competenze trasversali, soft skills e su quelle imprenditoriali, mercato del lavoro, cultura di impresa.

Il gap di genere presente nel nostro Paese rappresenta ancora un ostacolo per le giovani donne in cerca di lavoro. Come potrebbe essere superato e quale consiglio si sente di dare anche in merito alla sua esperienza professionale?

Non sono in grado di dare consigli. Io sono stata molto fortunata, sono entrata in Parlamento molto giovane. Ho cercato di mettere al servizio del Paese la mia esperienza, la mia passione e la mia voglia di cambiare le cose. Il PNRR in questo senso, potrà equilibrare il rapporto tra donne e lavoro. Asili nido, formazione specifica, potenziamento dei percorsi stem, sono solo alcuni delle azioni presenti nel piano di rilancio del Paese.

I fondi del PNRR destinati ai giovani segnano un punto di ripartenza per iniziative mirate alla loro formazione. A tal proposito ha dichiarato di voler potenziare il Servizio Civile Universale attraverso la digitalizzazione.

Sono già partiti bandi per 271 milioni di euro, ed è solo la prima tranche del PNRR. Inoltre è partito il servizio civile digitale, l’obiettivo è quello di ridurre il digital divide e proiettarci verso un futuro in cui tutti saranno in grado di svolgere le operazioni che semplificano la vita quotidiana e il rapporto con le istituzioni.

Negli accordi bilaterali con la Francia il nostro Paese ha sottoscritto un impegno di reciprocità che coinvolge direttamente le politiche giovanili come supporto alla integrazione e alla cooperazione come pilastri di un futuro comune. Quali saranno, in questo contesto, le iniziative portate avanti dal Ministero?

L’accordo bilaterale tra Italia e Francia, è il primo seguito formale dell’intesa più ampia denominata “trattato del Quirinale”. Attraverso questo accordo, Italia e Francia intendono promuovere la mobilità e lo scambio di giovani volontari tra i due Paesi nell’ambito dei rispettivi programmi di servizio civile, fino a coinvolgere 1000 giovani italiani e francesi.

Educazione, formazione e lavoro i tre pilastri per battere povertà e disoccupazione: i neet un gap da colmare, qual è la sua idea per contrastare il lassismo e l’ignavia e creare un futuro?

La mia idea l’ho messa in atto firmando un piano strategico di emersione e orientamento dei giovani inattivi, promosso insieme al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Il piano si basa su tre pilastri: Ingaggio, emersione e attivazione dei NEET. Queste fasi rientrano in un processo di innovazione attuabile tramite strumenti operativi come Garanzia Giovani rinforzata e Sportelli Giovani nei Centri per l’Impiego e appunto la campagna informativa itinerante denominata “Truck Tour”.

GenZ come coinvolgere attivamente i nativi digitali in un percorso di crescita valoriale e imprenditoriale?

La generazione Z sta vivendo un momento storico particolare. È la generazione che ha studiato la guerra sui libri, l’ha vista in tv nei documentari, ne ha solo sentito parlare come un evento lontano e non influente sulla quotidianità. Dobbiamo guardare a questa generazione, come a tutti i giovani, come il presente, l’attuale, l’oggi. Il Governo ha messo in campo azioni per coinvolgere attivamente nella vita sociale ed economica tutti i giovani, possiamo e dobbiamo fare di più. Questa sarà l’epoca dei cambiamenti, a partire dalla transizione ecologica e digitale.

Una domanda personale, lei ha un’immagine giovane e, nonostante ruolo ed esperienza, riesce a mantenere un rapporto diretto e affine con le nuove generazioni in un coinvolgimento attuale attraverso i new media, quali sono i suoi segreti per questa formula vincente?

Nessuna formula vincente, solo la voglia e la necessità di parlare un linguaggio affine e conforme a quello degli under 35. Oggi se vogliamo comunicare con i giovani, dobbiamo adottare nuovi metodi di comunicazione, nuovi canali comunicativi ed appunto, un nuovo linguaggio.

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