IL CONTESTO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO “RETE SPORTELLI AMICI”

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rancesco Marrone

Coordinatore Progetto F.A.M.I.

Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 -

Obiettivo Specifico 2.Integrazione / Migrazione legale - Obiettivo nazionale ON 3 - Capacity building lett. j) Governance dei servizi - Capacity building 2018

“Rete Sportelli AMICI”

Secondo dati ISTAT, al 1° gennaio 2018 sono circa 4.000.000 i cittadini stranieri regolarmente presenti in Italia; tale valore si conferma sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, con il Centro-Nord l’area territoriale con la più alta densità di cittadini non comunitari regolarmente presenti. I nuovi flussi d’ingresso sono caratterizzati da una prevalenza di uomini che rappresentano più del 60%; di contro le donne - che rappresentano il 48,3% dei cittadini non comunitari - continuano a diminuire: sempre al 1° gennaio 2018 si registrano 8.607 permessi in meno rispetto al 2017. I minori, infine, sono circa il 22% della popolazione comunitaria regolarmente presente.

Secondo l’VIII Rapporto annuale “Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia”, curato dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con ANPAL Servizi SPA., al primo gennaio 2018 gli occupati stranieri sono circa 2,5 mln. Nel 2017 l’occupazione straniera è cresciuta di 0,1 punti nel caso dei cittadini UE (+1.088 unità) e di 1,3 punti nel caso dei cittadini extra UE (+20.859 unità). Il tasso di disoccupazione dei cittadini di Paesi terzi è pari al 15,5% al primo gennaio 2018, un valore più elevato rispetto al tasso di disoccupazione di cittadini italiani, pari all’11%.

Infine l’analisi sui servizi e le politiche attive del lavoro a cui hanno avuto accesso gli stranieri, evidenzia che circa il 52% dell’utenza straniera in cerca di occupazione si è rivolta a un centro pubblico per l’impiego, per verificare l’esistenza di opportunità lavorative, le politiche passive, il ruolo delle imprese, la situazione delle famiglie.

La capacità del sistema pubblico italiano di garantire, sul territorio nazionale, l’effettiva inclusione sociale e lavorativa dei cittadini di Paesi terzi è talvolta ostacolata dalla presenza di servizi non sempre perfettamente coerenti con le peculiarità e i fabbisogni della specifica utenza straniera. La strategia nazionale prevede, in coerenza con l’Agenda Europea per l’Integrazione, di promuovere azioni di sistema nazionali per qualificare e standardizzare i servizi erogati ai migranti riconducendo l’offerta dei servizi d’accoglienza e integrazione a una dimensione sistematica coerente ed organica , rafforzare la governance multilivello degli interventi promuovendo il coordinamento tra attori istituzionali e del privato sociale e valorizzando il loro ruolo nella programmazione e attuazione degli interventi.

In tale contesto, il potenziamento delle capacità del sistema pubblico si pone quale condizione essenziale per la realizzazione di un’offerta di servizi innovativa e rispondente alla realtà dei fabbisogni degli utenti stranieri e dei sistemi territoriali che li accolgono.

A tal fine il F.A.M.I. (Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione), anche in complementarità con altri strumenti disponibili (PON Inclusione, PON SPAO, ecc.) prevede il consolidamento della governance dei servizi per l’integrazione, il rafforzamento della logica di rete e la qualificazione degli operatori pubblici.

Il progetto “Rete Sportelli AMICI” nasce nel contesto sopra delineato e si pone, dunque, in piena coerenza con le priorità evidenziate, assicurando attraverso la valorizzazione di alcune esperienze già realizzate dall’Ente Nazionale per il Microcredito e dai CPIA partner di progetto, l’attivazione e il rafforzamento di un’ ampia e articolata rete presente a livello territoriale funzionale alla qualificazione dell’offerta dei servizi secondo uno sperimentato approccio di carattere innovativo e altamente performante in termini di impatto sul rafforzamento delle competenze degli operatori e sulla capacità di risposta agli utenti.

Nell’ambito delle attività cofinanziate dal FSE a partire dal periodo 2007-2013, l’Ente Nazionale per il Microcredito ha sviluppato, in collaborazione con il Ministero del Lavoro, una serie di iniziative per la costituzione di una rete di servizi informativi, di orientamento e di accompagnamento sullo strumento del microcredito di impresa e sugli incentivi per l’autoimpiego, con risultati decisivi e aprendo interessanti prospettive sui programmi inclusivi di microcredito e autoimpiego volti a sostenere un’economia sociale di mercato.

I CPIA dal canto loro, grazie al forte radicamento sul territorio e la prossimità ai cittadini di Paesi terzi, svolgono un ruolo strategico, sintetizzando un mondo di interessi, con attenzione alla formazione civico-linguistica-informatica degli stranieri, nell’ambito di attività ordinarie e di attività cofinanziate con fondi Europei.

Il progetto “Rete Sportelli AMICI”

Il progetto “Rete Sportelli AMICI”, finanziato dunque nell’ambito del F.A.M.I. - Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020, è realizzato dall’Ente Nazionale per il Microcredito in sinergia e sotto la direzione del “MINISTERO DELL’INTERNO - DIPARTIMENTO PER LE LIBERTÀ CIVILI E L’IMMIGRAZIONE - AUTORITÀ RESPONSABILE DEL FONDO ASILO, MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE (FAMI) 2014-2020”.

Si sviluppa nell’arco di 35 mesi, con avvio nel mese di luglio 2019 e termine di conclusione fissato al 30 maggio 2022 e vede la partecipazione, in qualità di proponenti, dell’Ente Nazionale per il Microcredito - nel suo ruolo di capofila - e di 18 CPIA formalmente aderenti in qualità di Partner (segnatamente i CPIA di: Torino, Cagliari, Taranto, Pordenone, Siracusa, Pesaro, L’Aquila, Campobasso, Grosseto, Savona, Verona, Perugia, Bologna, Brescia, Roma, Potenza, Caserta, Cosenza).

Si rivolge, quali destinatari e beneficiari dello specifico intervento progettuale, a:

  • dirigenti dei 18 CPIA partner;
  • docenti e operatori in forza presso i 18 CPIA partner e presso gli altri CPIA dislocati sul territorio nazionale;
  • operatori pubblici, referenti e responsabili della rete dell’Ente Nazionale per il Microcredito, attivi e presenti presso Comuni, Centri per l’impiego, Camere di Commercio, Università;
  • in via indiretta, l’azione finanziata si rivolge altresì ai cittadini dei Paesi terzi regolarmente residenti sul territorio nazionale.

Nello specifico il progetto si sviluppa attraverso un percorso integrato di formazione di “Capacity building” e “riorganizzazione dei processi gestionali”, teso a qualificare e potenziare l’offerta dei servizi pubblici di natura informativa e di orientamento erogati da C.P.I.A. (Centri Provinciali Istruzione Adulti), dai Comuni, dalle Università, dai C.p.I. (Centri per l’Impiego) e dalle Camere di Commercio (C.C.I.A.A.), dedicati ai cittadini dei Paesi terzi regolarmente residenti sul territorio nazionale.

Un’azione integrata , dunque, di “Capacity building” e “riorganizzazione dei processi gestionali”, finalizzata alla costruzione e sperimentazione di un nuovo modello di erogazione dei servizi in rete, che intende rafforzare le competenze e la capacità organizzativa da un lato degli operatori facenti già parte della Rete Microcredito dell’Ente Nazionale per il Microcredito e, dall’altro, del personale dei CPIA, e l’ampliamento contestuale della rete “Microcredito” ai CPIA.

Nel dettaglio il progetto si pone l’obiettivo generale di qualificare ed arricchire - attraverso l’azione programmata - la gamma di servizi pubblici, informativi e di primo orientamento, destinati ai cittadini di Paesi terzi, regolarmente residenti in Italia, su misure pubbliche di microcredito e microfinanza e su servizi pubblici quali: servizi sociali di Comuni, lavorativi dei Centri per l’Impiego, finanziari ed imprenditoriali delle Camere di Commercio, educativo-formativi delle Università, di formazione linguistica - culturale dei CPIA (anche per l’esercizio della cittadinanza).

I descritti obiettivi di carattere generale prevedono la realizzazione dei seguenti obiettivi specifici:

  • qualificazione dei processi organizzativi e di scambio tra i vari soggetti pubblici coinvolti (CPIA, Comuni, CPI, CCIAA, Università) per rendere più accessibile e fruibile l’offerta dei servizi pubblici ed amministrativi per i cittadini dei Paesi terzi;
  • creazione di nuove competenze (e rafforzamento di competenze già esistenti) per i dipendenti delle P.A. coinvolte nella rete, per migliorare la capacità delle stesse di informare ed orientare l’utenza straniera verso i servizi; attivare, quindi, la relazione tra il cittadino e la struttura erogatrice del servizio, favorendo il miglioramento di competenze e capacità dei dipendenti delle P.A.;
  • attivazione e rafforzamento di reti di servizi governate e coordinate a livello territoriale, favorendo la creazione di reti multilivello tra P.A., cittadini e soggetti privati;
  • raccolta e gestione di dati su esigenze/comportamenti dell’utenza e dei soggetti della rete erogatori dei servizi, elaborazione di un sistema di valutazione/lettura delle esigenze espresse ed inespresse dell’utenza straniera ed erogazione di servizi secondo uno standard qualitativo definito;
  • rafforzamento dei CPIA, con l’obiettivo di migliorare e rafforzare le competenze e le attitudini del personale.

I principali risultati attesi dal progetto sono, pertanto, così sintetizzabili:

  • migliorata capacità, in termini di efficacia, efficienza ed economicità, degli attori pubblici che operano a livello locale, di garantire servizi informativi e di orientamento ai cittadini dei Paesi terzi, attraverso un sistema coordinato di servizi in rete;
  • potenziamento delle capacità degli operatori e dei docenti dei CPIA, rispetto a servizi sensibili per l’integrazione e la sicurezza;
  • sostenibilità dell’intervento in una logica strutturale e non episodica, garantita dalla possibilità per gli sportelli informativi e di orientamento di permanere anche dopo la conclusione del progetto;
  • potenziamento dei CPIA. Nello specifico, la presenza dei CPIA partner garantisce organicità e continuità alle azioni di sportello anche dopo la conclusione del progetto potendo tali servizi essere ricondotti all’interno delle attività ordinarie svolte da ciascun CPIA.

Attraverso metodologie formative e di gestione integrata di servizi di rete erogati da soggetti pubblici coinvolti nel progetto si intende, quindi, migliorare i servizi volti all’autonomia socio-economica della specifica utenza straniera, a partire dalla gamma di servizi già offerti dagli “sportelli della rete microcredito” (autoimprenditorialità, servizi finanziari microcredito, politiche attive per la creazione di impresa) e dai CPIA.

L’ENM, nello specifico, fa ricorso alla metodologia già definita e ampiamente sperimentata con il modello “rete microcredito” per altri servizi pubblici e privati (es. autoimpresa, microcredito, servizi di politica attiva).

Il metodo prevede:

  • il coinvolgimento diretto dei CPIA partner, degli altri CPIA presenti sul territorio nazionale, e delle altre P.A. coinvolte;
  • l’analisi delle caratteristiche dei servizi erogati dai CPIA e dagli sportelli della Rete Microcredito in favore dell’utenza straniera;
  • l’analisi del fabbisogno dei destinatari e dei servizi loro destinati;
  • la ridefinizione degli ambiti di intervento degli sportelli dei CPIA e della Rete Microcredito;
  • la formazione, aggiornamento e capacity building in favore del personale coinvolto;
  • l’ampliamento della gamma di servizi offerti dagli sportelli degli Enti coinvolti;
  • la sperimentazione del nuovo modello presso una prima platea selezionata degli sportelli della Rete Microcredito e dei CPIA;
  • l’avvio a regime del nuovo modello (replicabilità).

Il progetto si struttura in 4 principali “W.P.” (Work Packages) di seguito sinteticamente descritte, secondo un cronoprogramma definito ed autorizzato dalla Autorità Responsabile (Ministero dell’Interno), per ciascuna delle quali sono previste azioni ed attività specifiche (e connessi strumenti, output e deliverables), realizzate dall’Ente Nazionale per il Microcredito in stretto raccordo con i CPIA partner.

WP1: Analisi “as is” dei soggetti erogatori e dei servizi destinati ai cittadini di Paesi terzi.

SI esplica nella profilazione dei CPIA Partner e degli sportelli della Rete Microcredito e mappatura dei servizi erogati per una successiva ridefinizione ed ampliamento degli ambiti di intervento

La WP in esame si sviluppa attraverso le seguenti azioni:

  • somministrazione di una survey ai dirigenti dei 18 CPIA partner;
  • profilazione dei CPIA Partner e degli sportelli della Rete Microcredito;
  • analisi dei soggetti erogatori;
  • analisi dei servizi per cittadini stranieri;
  • analisi dei fabbisogni espressi dall’utenza straniera;
  • mappatura dei servizi e dei soggetti erogatori

WP2: Assetto organizzativo dei processi/servizi (Analisi “to be”)

In base alle risultanze dell’analisi “as is”, sono stati ridefiniti gli ambiti di intervento degli sportelli dei CPIA e della Rete Microcredito, individuando al contempo i servizi da coinvolgere ed i relativi fabbisogni info-formativi.

WP3: Azione di “Capacity building”.

Rappresenta il “core” del progetto. Si sostanzia nell’azione di informazione, formazione e aggiornamento delle competenze dei destinatari del progetto, previa elaborazione e predisposizione di un “Modello di percorso info-formativo”, avendo riguardo alla gamma di servizi di informazione e orientamento da garantire.

Con l’obiettivo di potenziare e migliorare le competenze tecniche, organizzative e gestionali dei soggetti facenti già parte della Rete Microcredito dell’Ente Nazionale per il Microcredito e del personale dei CPIA, il progetto prevede la realizzazione di percorsi info - formativi e successivi follow up in favore di:

  • dirigenti dei 18 CPIA partner di progetto;
  • 50 docenti in forza presso i CPIA partner di progetto;
  • 350 operatori pubblici, tra operatori dei CPIA e referenti e responsabili della rete dell’Ente Nazionale per il Microcredito.

La diffusione dell’epidemia da COVID-19, considerata dall’Organizzazione mondiale della sanità un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, ha imposto la rimodulazione e riconversione per la successiva realizzazione in modalità FAD (formazione a distanza) delle attività formative e di follow-up inizialmente progettate in modalità “in presenza”.

WP4: Sperimentazione e avvio a regime.

Si sostanzia in una “sperimentazione pilota” presso una prima platea di sportelli della Rete Microcredito e dei CPIA. La sperimentazione consentirà di testare il funzionamento del nuovo modello di erogazione dei servizi in rete e di portare a regime lo stesso presso 5 sportelli inizialmente selezionati, con l’obiettivo di replicare lo stesso presso gli altri sportelli destinatari dell’azione di Capacity building.

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