ENM e Veneto Lavoro: sinergie al servizio di autoimpiego e autoimprenditorialità

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Parla Il Direttore Tiziano Barone

Mario Crepet
Agente Territoriale Regione Veneto Progetto Selfiemployment

È ormai evidente, dati alla mano, quanto sia cifra distintiva dell’Ente Nazionale per il Microcredito ampliare e affinare il proprio operato sul territorio attraverso il coinvolgimento diretto delle realtà presenti sullo stesso, con le quali vengono instaurate collaborazioni e dialoghi fruttuosi. Per quanto riguarda la Regione Veneto uno degli esempi di dialogo già messi in cantiere è quello con Veneto Lavoro diretto da Tiziano Barone, e dove l’Ente ha organizzato due importanti eventi nel mese di Gennaio 2022 con il progetto Yes I Start Up.

Trattasi, nello specifico, dell’Agenzia Regionale che dal 2019 ha in capo la gestione dei Servizi per l’Impiego, organizzata tramite la rete di centri per l’impiego. A livello di numeri, Veneto Lavoro conta 620 dipendenti distribuiti su 45 sedi, con un budget di 36 milioni di euro, e ogni anno si interfaccia con almeno 220 mila disoccupati e 25 mila imprese. L’attività prevalente è quella di fornire assistenza al disoccupato/inoccupato con azioni di reimpiego dirette, oppure promuovendo concreti provvedimenti di politica attiva. Con il risultato insomma, come spiega il Direttore Barone, di curare tanto l’aspetto della gestione di dati e informazioni relative al lavoratore, quanto l’infrastruttura conoscitiva di monitoraggio sull’evoluzione del mercato del lavoro stesso.

Rispetto al tema dell’autoimpiego e dell’autoimprenditorialità, focus della misura di politica attiva di Yes I Start Up, esso è stato gestito in Veneto in un modo che il Direttore Barone definisce prudente. “In generale”, afferma, “il sistema della nostra Regione prevede la collaborazione Pubblico-Privato. La logica di funzionamento è semplice: il centro per l’impiego rappresenta il medico di base, cui il disoccupato si rivolge, e il rinvio allo specialista (cioè ai soggetti accreditati) è la funzione principale che da esso viene messa in campo”. In Veneto si guarda in questo momento a progetti specifici – fra i quali per l’appunto Yes I Start Up, promosso dall’Ente Nazionale per il Microcredito – oppure a iniziative strutturate con le Camere di Commercio, dove sono presenti uffici e servizi di creazione e supporto alle imprese. L’orientamento, spiega ancora Barone, è quello di fare affidamento solo a sedi e progetti che abbiano una presenza reale, fisica, sul territorio, e che siano in grado davvero di affrontare i temi della formazione e dell’accompagnamento.

Questo in virtù del fatto, sempre prioritario, che si lavori “per” le persone, coadiuvandole nella ricerca di un valore così importante per la loro vita come il lavoro. Asserisce ancora il Direttore Tiziano Barone: “credo che il tema della creazione d’impresa e autoimpiego sia importante e delicato. Il disoccupato (NEET o di lunga durata) presenta caratteristiche di rapporto con il mercato del lavoro discontinue. Conseguentemente è elevato il rischio di incorrere in un percorso imprenditoriale immediatamente pericoloso”. Da qui l’importanza cruciale della formazione, il vero motore del successo di Yes I Start Up, in Veneto come nelle altre Regioni italiane, grazie all’accompagnamento e al supporto verso la redazione di un business-plan su cui “impegnare” la propria esistenza, professionale ma non solo. Prosegue Barone, “il prodotto formativo, legato a questi temi, non è molto frequente all’interno dei percorsi educativi generali. Di conseguenza, iniziative di questo tipo sono utili e vanno misurate in ordine a cosa è successo dopo”.

A dimostrazione che coinvolgimento e sinergia funzionino, Barone definisce Veneto Lavoro aperto a collaborazioni con soggetti autorizzati e accreditati, quale appunto l’Ente Nazionale per il Microcredito, verso cui indirizzare quelle persone che all’interno del Patto di Servizio palesino interesse ad approfondire l’autoimpiego e la creazione d’impresa. Questo a valle di alcune considerazioni generali che Veneto Lavoro propone in merito allo scenario regionale. Per prima cosa, è dal 2008 che in Veneto (così come nel resto d’Italia) i cambi di lavoro, con perdita e reindividuazione dello stesso, sono più frequenti rispetto al passato: “dal 2008 al 2022 abbiamo perso più di 180 mila posti di lavoro, ricostruendone altrettanti e in settori diversi”, sottolinea Barone. Una seconda caratteristica consiste nel disallineamento e asimmetria fra domanda e offerta di lavoro, determinato sia da fattori demografici sia di competenze. In ultimo, sul territorio veneto si assiste dal 2008 a una esacerbata polarizzazione di alte e basse qualifiche: in conseguenza di ciò, le basse richiedono qualifiche di immissione rapida nel mondo del lavoro, mentre le alte hanno maggiore necessità di mantenere le specializzazioni. In un contesto, dunque, dove la formazione diventa l’asset strategico per passare dalle basse alle alte qualifiche, nonché per mantenere stabilità e qualità occupazionale.

“Per rispondere alle esigenze delle imprese”, conclude Barone, “è cruciale lavorare sulla leva della formazione, che è la partita principale in capo al GOL e al PNRR per i prossimi anni”. I dati ISTAT certificano come in Veneto sussistano al momento 140 mila disoccupati, che con gli scoraggiati salgono a 250 mila persone. Veneto Lavoro, con i suoi servizi, riesce a recuperare circa 6 mila offerte di lavoro ogni mese. Nondimeno, partnership virtuose e proattive, dichiaratamente improntate a coltivare il sogno imprenditoriale dei singoli, potranno – grazie a progetti come quello di Yes I Start Up gestito dall’Ente Nazionale per il Microcredito – migliorare significativamente questo dato.

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