IL CUORE DELLA MICROFINANZA

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Mario Baccini – Presidente ENM

L’essenza stessa della microfinanza è il sostegno alla persona e la promozione di strumenti che la rendano in grado di diventare imprenditore e integrarsi nel circuito economico nazionale.

Perché questa attività possa realizzarsi creando nuovi imprenditori che siano in grado di sostenere la propria attività è necessario destinare un’attenzione particolare all’ascolto delle necessità della persona e al sostegno delle sue capacità finanziarie attraverso un esercizio di educazione finanziaria che poi può portare la persona a comprendere i meccanismi che sono alla base dell’attività imprenditoriale e decidere in piena autonomia se perseguire o meno la strada dell’imprenditorialità.

Per fare ciò è necessario un percorso, ma soprattutto l’aiuto di un professionista, che guidi il neo-imprenditore nella sua idea d’impresa

Questa necessità è stata ravvisata dal legislatore che ha sottolineato l’importanza dei servizi ausiliari proprio nel testo unico bancario, che all’articolo 111 nella definizione esatta di microcredito prevede quali necessari al processo di erogazione i servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio, che vengono delineati nella ‘via italiana’ proposta dall’Ente Nazionale per il Microcredito come attività svolta dai cosiddetti tutor, per i quali lo stesso ente è tenutario dell’elenco nazionale per conto di Banca D’Italia.

Il tutor diventa quindi il cuore di un sistema, di un progetto e della stessa attività di microfinanza. Il tutor quindi non solo necessario ma indispensabile per sostenere e realizzare attività di impresa e allo stesso tempo vagliare le domande per le attività di microcredito sociale. È quella figura che fa del sostegno tecnico alla realizzazione di impresa una vera e propria missione di educazione finanziaria e sociale: ascolta le esigenze del beneficiario per tradurle in un business plan sostenibile che porti l’impresa prima al finanziamento e poi alla realizzazione e quindi ne valuta gli esiti e l’andamento per tutto il corso del prestito. Il tutor quindi diventa una figura centrale nel sostegno alla persona ed è allo stesso tempo assimilabile a quella ‘mano invisibile’ dello Stato che secondo Adam Smith riequilibra il sistema economico sempre in bilico tra un’economia rapace ed un’economia di solidarietà

Il microcredito si pone come lo strumento principale dell’economia sociale di mercato avviando una sussidiarietà orizzontale che non lascia indietro chi ha capacità di intraprendere

Il microcredito diventa strumento primario per chi ha idee valide di impresa ma non ha gli strumenti economici per realizzarle, diventa lo strumento di riscatto socio economico dell’individuo rispetto alla società che lo ha marginalizzato per carenza di educazione finanziaria, tecnica, e in ultimo anche di garanzia

Lo Stato dunque si pone come sostegno all’ingegno e allo stesso tempo offre garanzie all’imprenditore avendo coscienza che con un ottimo margine di probabilità vedrà corrisposto l’interesse e la restituzione del prestito grazie proprio alle attività di tutoraggio

Il cuore della via italiana al microcredito sono dunque le persone, i professionisti che operano per un incremento delle attività sul territorio nazionale attraverso gli strumenti microfinanziari

La missione dei tutor è proprio colmare quell’ultimo miglio che separa il bisogno dalla sua soddisfazione selezionando le capacità e sostenendo i progetti per una nuova ripresa economica che parte dal basso, dal local per diventare glocal con un impatto socio economico nelle differenti aree urbane e suburbane dove le aziende nascono.

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